Poste Italiane ha archiviato il primo trimestre 2020 con ricavi in calo a 2.755 milioni (-3% a/a). Il risultato operativo è sceso a 441 milioni (-28,5% su base annua) e l’utile netto a 306 milioni (-30,3% rispetto al primo trimestre 2019).
Il primo trimestre 2020 di Poste Italiane ha registrato un calo dei ricavi e, soprattutto, dei margini operativi. La performance è stata impattata dal lockdown legato all’emergenza sanitaria.
I recenti eventi hanno però accelerato trend emergenti chiave e confermato la direzione strategica del piano “Deliver 2022”.
I ricavi totali si sono fissati a a 2.755 milioni (-3,1% a/a), con un andamento contrastato delle varie aree d’affari.
Il settore dei servizi finanziari ha registrato un giro d’affari in lieve calo a 1.464 milioni (-1,3% su base annua), con il lockdown che ha impattato in modo importante le attività di consulenza sul risparmio postale, prodotti assicurativi, fondi comuni e distribuzione di prestiti personali e mutui, con il conseguente calo delle relative commissioni.
I ricavi generati dai servizi postali e commerciali sono scesi a 771 milioni (-12,4% rispetto al primo trimestre 2019), con il contributo positivo del comparto pacchi che ha solo in parte compensato il calo della corrispondenza.
Il settore assicurativo ha registrato una raccolta premi netta in crescita a 355 milioni (+5% rispetto al periodo di confronto); andamento sostenuto dal ramo vita mentre il segmento danni ha registrato una riduzione.
I ricavi riferiti ai pagamenti digitali hanno toccato 165 milioni (+17,9% a/a), sostenuti dall’aumento del numero dei pagamenti con le carte e dei volumi delle transazioni con carte, nonché dalla crescita dei ricavi delle telecomunicazioni.
I costi operativi sono saliti a 2.314 milioni (+4% rispetto ai primi tre mesi del 2019) per maggiori attività di business e costi one-off pari a 23 milioni effettuati a marzo per fare fronte all’emergenza sanitaria.
L’Ebit, pertanto, è diminuito a 441 milioni (-28,5% rispetto al primo trimestre 2019). Al netto delle componenti one-off, l’Ebit sarebbe stato pari a 211 milioni (-40% su base annua).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 306 milioni (-30,3% su base annua). Al netto delle componenti one-off, l’utile netto sarebbe stato pari a 143 milioni (-42,2% su base annua).
A fine marzo, il totale delle masse gestite/amministrate dal gruppo ammonta a 536,1 miliardi (+2,6 miliardi rispetto al 31 dicembre 2019), grazie alla raccolta netta positiva affluita dal segmento retail, trainata dai prodotti di liquidità in un mercato volatile.
Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta consolidata al 31 marzo 2019 è positiva per 3.616 milioni (liquidità netta di 5.667 milioni a fine 2019).
Sul fronte della solidità patrimoniale, al 31 marzo 2020 il Solvency II del gruppo Poste Vita si attesta al 226% (276% al 31 dicembre 2019).
L’emergenza sanitaria in corso, legata alla diffusione del Covid-19, influirà in maniera decisa sull’evoluzione del contesto economico e sociale dei prossimi mesi e ad oggi non è possibile delineare con precisione quella che sarà la “nuova normalità”; ciò rende impossibile effettuare realistiche previsioni sull’evoluzione economica e finanziaria del gruppo nel corso del 2020.