Mercati – Negativi su timori virus e scontro Trump-Cina, Milano a -1,8%

Le borse europee risalgono dai minimi intraday ma chiudono in rosso, mentre Wall Street ha ridotto le perdite ma resta appesantita da alcune dichiarazioni di Donald Trump contro la Cina e dai consueti timori legati al coronavirus.

A Milano il Ftse Mib termina in calo dell’1,8% a 16.867 punti, in rosso come il Ftse 100 di Londra (-2,8%), il Dax di Francoforte (-2%), il Cac 40 di Parigi (-1,7%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1,3%).

Oltreoceano Dow Jones (-0,4%), S&P500 (-0,6%) e Nasdaq (-0,7%) hanno limato i ribassi grazie agli acquisti sul comparto bancario.

In precedenza i listini avevano risentito delle parole del presidente americano che ha affermato di non voler dialogare con l’omologo cinese Xi Jinping e di monitorare le società cinesi quotate a New York che non rispettano le regole contabili. Inoltre, ha aggiunto che il tasso di disoccupazione statunitense non scenderà sotto il 10% prima di settembre.

Il tutto, all’indomani dei commenti di Jerome Powell, presidente della Fed, sull’outlook economico definito molto incerto e soggetto a significativi rischi al ribasso.

Sul fronte macro, inoltre, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 2,98 milioni, superiori alle 2,5 milioni previste dagli analisti, portando il totale delle ultime 8 settimane oltre 36 milioni. Domani invece verranno diffusi i dati cinesi di aprile su produzione industriale e vendite al dettaglio.

Per quanto riguarda il Vecchio Continente, in mattinata è stato pubblicato il bollettino economico della Bce, in cui si legge che il Consiglio direttivo è pronto ad incrementare l’entità del Pepp, il programma di acquisti di titoli pandemici, adeguandone la composizione, nella misura necessaria e finché le circostanze lo richiederanno.

Sul Forex l’euro/dollaro scivola a 1,079 mentre il cambio fra biglietto verde e yen risale leggermente a 107,2.

Tra le materie prime avanzano le quotazioni del greggio con il Brent (+3,3%) a 30,2 dollari e il Wti (+3,3%) a 26,1 dollari, in scia ai segnali di miglioramento del mercato evidenziati dall’International Energy Agency.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia in area 236 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,82%.

Tornando a Piazza Affari, le vendite investono la quasi totalità delle big cap eccetto Diasorin (+2,6%), sostenuta dall’ok del Canada al test sierologico, Azimut (+0,9%) e Saipem (+0,7%), quest’ultima in scia ai nuovi contratti in Nigeria. In coda al Ftse Mib Cnh (-5,6%) ed Exor (-4,6%).