Pirelli ha comunicato ieri a mercati chiusi i risultati del primo trimestre 2020, fortemente impattato dall’emergenza Covid-19 e dalle conseguenti misure di lockdown che hanno causato la sospensione della produzione in alcuni Paesi.
La domanda di pneumatici auto ha registrato nel trimestre una flessione del 20% dei volumi di vendita, calo che ha interessato sia il Primo Equipaggiamento (-22,7%, in linea con la produzione auto) sia i Ricambi (-19,3% per effetto delle restrizioni sulla mobilità).
La contrazione della domanda ha colpito in particolar modo il segmento Standard (-22% per i pneumatici Car ≤17’’) e, a un tasso minore, il New Premium (-11,6% per i pneumatici Car ≥18’’), segmento più resiliente.
I ricavi sono diminuiti del 20% (-18,5% la variazione organica) a 1,052 miliardi, con il segmento High Value che ha segnato un -18,2% a 732 milioni. L’andamento dei volumi complessivi (-17,2%) riflette il calo della domanda (- 20,3% il mercato Car, -13% il mercato moto) che ha interessato in particolar modo il segmento Standard (-20,2% i volumi Pirelli) e in modo minore, il segmento High Value (-14,2% i volumi Pirelli). Negativo l’effetto del price/mix dell’1,3% e dei cambi dell’1,5%.
Per quanto riguarda la gestione operativa, l’Ebitda Adjusted è sceso del 22,7% a 244 milioni con un’incidenza sul fatturato al 23,2% (-80 punti base), mentre l’Ebit Adjusted è diminuito del 35,6% a 141 milioni con un margine pari al 13,4% (-320 punti base).
Il risultato netto ha registrato un calo del 61,9% a 39 milioni, nonostante minore oneri finanziari netti per 15,6 milioni rispetto al primo trimestre 2019 e dopo un tax rate al 24%.
Il flusso di cassa netto è negativo per 753,5 milioni, mentre l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 4,26 miliardi rispetto ai 3,51 miliardi al 31 dicembre 2019.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, Pirelli ha confermato la guidance 2020, dopo aver già rivisto al ribasso i target a inizio aprile in considerazione del mutato scenario a causa della crisi sanitaria.