Dallo scorso 7 aprile le quotazioni dei titoli del gruppo guidato da Matteo Del Fante hanno avviato un movimento ribassista al di sotto della media mobile a 50 sedute, scivolando nella seduta odierna fino al minimo relativo intraday a 7,10 euro.
All’interno di un quadro grafico negativo nel breve periodo, ma ancora neutrale nel medio termine, un nuovo segnale di debolezza per i corsi delle azioni Poste Italiane potrebbe così arrivare dal cedimento, confermato in chiusura di seduta, del sopracitato supporto statico posizionato a 7,10 euro. La conseguente ripresa del downtrend di breve potrebbe, a questo punto, implicare un’ulteriore discesa delle quotazioni dei titoli del gruppo attivo nella gestione del servizio postale e nella logistica, ma anche nel settore finanziario, assicurativo e delle telefonia, verso il successivo supporto individuabile a 6,906 euro. Nel caso poi di rottura al ribasso di questo livello, i corsi delle azioni Poste italiane potrebbero dirigersi velocemente verso un primo obiettivo di breve periodo posizionabile a 6,718 euro, al di sotto del quale il successivo target è a quota 6,40 euro.
Un primo segnale di recupero per le quotazioni dei titoli del gruppo romano, al contrario, potrebbe arrivare dal breakout di una prima resistenza statica posizionata a 7,44 euro in quanto l’allentamento della pressione dei venditori potrebbe implicare un allungo fino alla successiva barriera individuabile a 7,66 euro. In questo scenario positivo, con la parete del canale ribassista di breve periodo ormai alle spalle, i corsi delle azioni Poste Italiane potrebbero essere proiettati verso gli obiettivi rialzisti di breve periodo posizionabili rispettivamente a 7,846 euro, il primo, e a 7,99 euro, il secondo.
Da inizio anno la performance dei titoli Poste Italiane è pari a -28,8% (+44,9% nell’intero 2019) e il target price medio sulla base dei contributi dei 13 analisti rilevati da Bloomberg è pari a 10,55 euro, con un potenziale rialzista del 46,3 per cento.
Quotazione di riferimento: 7,21 euro
+10,8 % è il potenziale rialzista rispetto alla quarta resistenza a 7,99 euro;
+8,8% è il potenziale rialzista rispetto alla terza resistenza a 7,846 euro;
+6,2% è il potenziale rialzista rispetto alla seconda resistenza a 7,66 euro;
+3,2% è il potenziale rialzista rispetto alla prima resistenza a 7,44 euro;
-1,5% è la potenziale flessione rispetto al primo supporto a 7,10 euro;
-4,2% è la potenziale flessione rispetto al secondo supporto a 6,906 euro;
-6,8% è la potenziale flessione rispetto al terzo supporto a 6,718 euro;
-11,2% è la potenziale flessione rispetto al quarto supporto a 6,40 euro.