Mercati Usa – Previsto avvio in rosso, pesano tensioni Washington/Pechino

I futures sull’azionario cedono circa un punto percentuale, preannunciando una partenza in calo a Wall Street in scia alle crescenti tensioni tra Washington e Pechino e mentre gli operatori continuano a valutare gli ultimi dati macroeconomici.

Ieri i principali indici americani hanno chiuso in rialzo, rimbalzando dopo le perdite delle sedute precedenti al termine comunque di una sessione caratterizzata da forti oscillazioni. Il Dow Jones ha guadagnato l’1,6%, lo S&P 500 l’1,2% e il Nasdaq lo 0,9%.

Continuano a preoccupare gli attriti tra Stati Uniti e Cina, aggiungendo un ulteriore fattore di stress a un mercato già alle prese con i timori legati ai danni economici della pandemia e al rischio di una seconda ondata di contagi.

Il presidente americano Donald Trump ha detto di avere un ottimo rapporto con il leader cinese Xi Jiping, ma di non volere al momento parlare con lui, aggiungendo di stare monitorando le società cinesi quotate in Usa che non seguono le leggi statunitensi.

L’inquilino della Casa Bianca ha poi espresso dei dubbi sull’accordo commerciale raggiunto negli scorsi mesi a causa della pandemia, alimentando le ipotesi sulla possibilità di tagliare i rapporti con il gigante asiatico.

La risposta di Pechino è stata affidata al ministro degli Esteri cinese che ha dichiarato che rapporti stabili tra i due paesi sono nell’interesse di entrambi, sottolineando però che gli Stati Uniti devono collaborare con la Cina affinché le relazioni si consolidino.

Sul fronte macro, le vendite al dettaglio Usa ad aprile sono crollate del 16,4% su base mensile, rispetto al -12% atteso dagli analisti e al -8,3% della rilevazione precedente (rivista da -8,7%). Attesi nel pomeriggio anche i dati sulla produzione industriale.

In Cina, invece, con la fine delle restrizioni la produzione industriale lo scorso mese è tornata a crescere per la prima volta dallo scoppio dell’epidemia, a dimostrazione dell’impatto che stanno avendo le misure di stimolo adottate dalle autorità.

Al contrario, le vendite al dettaglio sono rimaste deboli, sottolineando anche l’atteggiamento di cautela dei consumatori verso la riapertura delle attività.