“Le operazioni sul titolo Ubi Banca realizzate in questo periodo, di cui hanno parlato alcune testate giornalistiche negli ultimi giorni, sono state realizzate non da Fondazione Crc, ma in piena autonomia dal gestore Fondaco, sulla base di un mandato del 2017, e hanno riguardato esclusivamente una normale attività su opzioni, che non prevede alcun trasferimento di titoli. Sono state realizzate nel pieno rispetto delle normative”.
La Fondazione Crc risponde con una nota alle notizie degli ultimi giorni sulle operazioni sui titoli da parte degli azionisti di Ubi banca. Sull’acquisto da parte della società di gestione Fondaco di opzioni sui titoli Ubi Banca per circa 7 milioni di euro, sui quali era stata registrata una perdita di circa 2-3 milioni di euro, c’era stata un’interrogazione parlamentare da parte di tre senatori, poiché Fondaco sgr ha il mandato per la gestione di parte degli asset della Fondazione di Cuneo.
Quest’ultima ribadisce nella nota: “Non vi è stata, dunque, alcuna acquisizione di azioni, come invece erroneamente riportato, e non è cambiata la quota azionaria detenuta dalla Fondazione in Ubi Banca, pari al 5,908%. Sottolineiamo che l’operatività sul titolo Ubi tramite utilizzo di opzioni è stata autorizzata preventivamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che vigila sull’operato delle Fondazioni di origine bancaria, con autorizzazione rilasciata il 20 marzo 2017: la Fondazione Crc ha operato dunque nel pieno rispetto delle normative”.
Infine la Fondazione presieduta da Giandomentico Genta sottolinea “Ricordiamo tra l’altro che la Fondazione Crc ha appena chiuso un bilancio 2019 particolarmente positivo, il migliore degli ultimi 11 anni, che ha garantito 34,5 milioni di euro di erogazioni per il 2020: una riprova evidente della gestione particolarmente oculata del patrimonio condotta in questo periodo”.