Dalla lettura della nota pubblicata dall’ufficio studi di Confcommercio sull’andamento dei consumi nello scorso mese di aprile emerge che, dopo la flessione del 30,1% di marzo, l’indicatore consumi Confcommercio (ICC) evidenzia ad aprile un crollo del 47,6% nel confronto annuo.
Una dinamica rappresentativa di un mese in cui quasi tutte le attività, ad esclusione di quelle considerate necessarie, sono state sospese e la mobilità personale è stata fortemente ridotta comportando un netto crollo della domanda.
Nello specifico, l’andamento dell’indicatore media una contrazione della componente servizi del 69,8% e del -37,7% di quella riferita ai beni. Tra le voci più colpite, con decrementi superiori al 90%, servizi ricreativi (-98%), automobili (-97,8%), mobili, tessili e arredamento (-94%), alberghi e consumazioni fuori casa (-92,6%) e trasporto aereo (-91%).