Fidia ha chiuso il primo trimestre del 2020 con ricavi per 6,1 milioni, in calo del 39,9% rispetto ai 10,1 milioni del primo trimestre 2019 complice il pesante impatto della pandemia di Covid-19.
A livello di area di business, il settore dei sistemi di fresatura ad alta velocità ha subito una contrazione del 45,4%, il settore dell’assistenza post-vendita è calato del 25,1% ed il settore elettronico del 43,4%.
A livello geografico, il calo ha interessato quasi tutte le aree dove è presente il Gruppo ad esclusione del Nord e Sud America dove si è registrata una crescita del 30,5%, mentre Italia, Europa e Cina evidenziano andamenti significativamente negativi.
L’Ebitda seppur negativo per 1,3 milioni, è in miglioramento rispetto ai -1,8 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente.
Anche l’Ebit, negativo per 1,9 milioni, risulta in miglioramento rispetto ai -2,1 milioni dei primi tre mesi del 2019.
Il periodo si è chiuso con una perdita netta di 2,1 milioni, rispetto alla perdita di 2,4 milioni del periodo gennaio-marzo 2019.
La raccolta ordini complessiva del Gruppo è pari 3,8 milioni contro gli 11,3 milioni al 31 marzo 2019, mentre il portafoglio ordini si attesta a 16,3 milioni (26,7 milioni nel medesimo periodo del 2019).
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2020 ammonta a 13,5 milioni, rispetto ai 12,6 milioni rilevati al 31 dicembre 2019.
Riguardo l’evoluzione della gestione, il management ritiene che le prospettive portino a stimare anche per il resto dell’esercizio una riduzione significativa del valore della produzione, aggiungendo che ciò impone il ricorso a tutte le possibili misure di riduzione dei costi, in particolare per quanto attiene al costo del personale, attraverso l’utilizzo degli ammortizzatori sociali recentemente previsti dal Governo.