Landi Renzo ha chiuso il primo trimestre del 2020 con un fatturato di 37,2 milioni, in calo del 15,1% rispetto ai 43,8 milioni del primo trimestre 2019.
A livello di area geografica, a causa del Covid-19 e del conseguente lockdown, il fatturato realizzato in Italia è sceso del 24,8%, quello nel resto d’Europa è sceso dell’8,5% e quello in Asia e resto del Mondo è sceso del 26,9%, mentre sono sostanzialmente stabili le vendite nel continente americano.
L’Ebitda adjusted, al netto di costi non ricorrenti, è diminuito del 47% a 2,9 milioni, mentre l’Ebitda è sceso del 55,1% a 2,4 milioni con un’incidenza sul fatturato al 6,6%.
L’Ebit è negativo per 0,6 milioni, rispetto ai +2,3 milioni dello stesso periodo dell’esercizio precedente.
Il periodo si è chiuso con una perdita netta di 1,4 milioni, rispetto all’utile di 0,6 milioni del periodo gennaio-marzo 2019.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2020 ammonta a 69,8 milioni, in aumento rispetto ai 61,8 milioni rilevati al 31 dicembre 2019.
Visto il perdurare della situazione di estrema incertezza delle condizioni di mercato e le restrizioni adottate dai vari Paesi in relazione all’operatività delle aziende, il management si riserva di comunicare un aggiornamento sulle previsioni dell’esercizio in corso non appena vi sarà maggiore chiarezza e visibilità sull’evoluzione della pandemia e sull’impatto complessivo della crisi.
La società comunica, infine, che al fine di non precludersi l’eventuale accesso alle misure di sostegno alla liquidità delle imprese previste dal Decreto Liquidità, il CdA ha deliberato di non procedere né all’acquisto né alla disposizione di azioni proprie nel corso dell’esercizio 2020.