“Il primo trimestre è stato caratterizzato da una prima parte in cui abbiamo fatto molto bene, con un fatturato in crescita del 30% nei primi due mesi, poi abbiamo inevitabilmente risentito della pandemia da Covid-19”.
Così Pietro Iotti, Amministratore delegato di Sabaf, commenta i risultati dei primi tre mesi del 2020 che, nonostante la temporanea chiusura degli impianti nelle ultime due settimane di marzo, hanno registrato ricavi in crescita a doppia cifra (+16,5%) a 44 milioni.
A livello di redditività, “lo stop produttivo ha provocato, inevitabilmente, un effetto sull’Ebitda, ma siamo comunque riusciti a migliorarne il valore assoluto a 7,7 milioni e a mantenere una marginalità al 17,5%, sostanzialmente in linea con quella dello scorso anno”.
Una conferma, quindi, della bontà della strategia di sviluppo seguita negli ultimi anni che, in assenza degli effetti esogeni dovuti alla crisi pandemica, avrebbe potuto generare risultati ancora più positivi.
La società ritiene di esser ben posizionata per affrontare le sfide poste dai nuovi scenari, grazie alla diversificazione delle aree di attività, alla presenza internazionale (con insediamenti produttivi prossimi ai principali mercati di sbocco) e, in generale, all’orientamento del business alla sostenibilità di lungo periodo.
“Siamo pronti a riprendere il percorso di crescita”, afferma Iotti. “In maggio abbiamo già registrato segnali di ripresa degli ordini, in particolare in Europa e Medio Oriente. Non si tratta di vedere se riusciremo a ripartire ai ritmi d’inizio anno, ma solo di quando avverrà”.
Nonostante un calo delle vendite del 18% in aprile (-30% a parità di area di consolidamento), Sabaf prevede infatti di chiudere il primo semestre con ricavi in crescita del 4-9% a 78-82 milioni (includendo il contributo di C.M.I, la società acquisita nella seconda parte dello scorso anno).
La solidità finanziaria permette alla società di proseguire il piano d’investimenti, a cominciare da quelli collegati agli accordi con alcuni grandi player del settore elettrodomestici (sia in Europa sia nelle Americhe) che sono alla base dei buoni risultati dei primi due mesi dell’anno.
“Alcuni investimenti, per esempio l’apertura dello stabilimento indiano, subiranno ritardi a causa delle restrizioni alla mobilità, ma le iniziative pianificate nell’ambito della strategia di rafforzamento internazionale sono confermate”, sottolinea il Iotti.
“La situazione finanziaria resta assolutamente solida e non abbiamo riscontrato problemi da un punto di vista della liquidità, disponendo di ampie linee di credito non utilizzate”.
Pur in una situazione di difficoltà congiunturale, “abbiamo fatto sentire la vicinanza ai nostri clienti e mantenuto le quote di mercato, riuscendo ad aprire anticipatamente il 6 aprile gli impianti ed evitando perdite di market share”.
Infine, un punto fondamentale della strategia di Sabaf resta lo sviluppo per linee esterne. La crisi originata dalla pandemia potrebbe creare le condizioni per opportunità di acquisizioni.
“Ritengo che l’attuale situazione possa accelerare alcune riflessioni su eventuali operazioni straordinarie che, comunque, dipenderanno dalla rapidità della ripresa nei prossimi mesi”.
“Dopo la sospensione delle trattative imposta dal lockdown, abbiamo riaperto alcuni dossier che avevamo in sospeso e continuiamo a monitorare le opportunità di mercato”, conclude l’Ad di Sabaf.