Il Ftse Italia Banche chiude con un ribasso del 2,2% e in linea all’analogo europeo (-2,4%), frenando anche il Ftse Mib (-2,1%).
Sul versante internazionale le preoccupazioni restano legate al diffondersi del coronavirus nel Mondo (anche se ci sono segnali di rallentamento), a cui governi e banche centrali stanno ponendo in essere varie manovre per farvi fronte, anche se ci sono forti timori che la recessione possa essere più lunga del previsto e possa scoppiare una seconda tornata di contagi con il progressivo allentarsi del lockdown.
Anche sul fronte italiano restano forti timori legati al coronavirus dopo i molti contagi (anche se sembra manifestarsi una riduzione), per i riflessi negativi sull’economia che porteranno secondo stime a un crollo del Pil tra l’8-10% per il 2020. Il Governo ha varato un nuovo decreto da 55 miliardi per sostenere imprese e famiglie, mentre nel frattempo ha consentito l’ulteriore riapertura delle attività.
In questo contesto, nonostante lo spread Btp-Bund sceso in area 210 pb, sul comparto bancario sono tornate le vendite, anche a causa del riavvio delle vendite allo scoperto.
Sul Ftse Mib resistono meglio alle vendite Intesa Sanpaolo (-1,5%), che prosegue l’iter per l’Ops su Ubi, UniCredit (-1,4%) e Mediobanca (-1,8%), che hanno raggiunto un accordo per modificare il contratto relativo ai Cashes.
Sul Mid Cap male Mps (-6%), in attesa di novità sul fronte delle interlocuzioni tra Tesoro e Commissione Europea sul de-risking e che ha dato il via al nuovo corso con il nuovo vertice.
Tra le Small Cap focus su Carige, per cui sembra allontanarsi il ritorno in Borsa al momento.