Mercati – Apertura negativa, Ftse Mib a -0,7%

Apertura sotto la parità per le borse europee, mentre si affievoliscono le speranze sull’arrivo di un vaccino per il Covid-19 in tempi brevi. A Milano il Ftse Mib cede lo 0,7% in area 16.920 punti.

In ribasso anche l’Ibex 35 di Madrid (-1,1%), il Cac 40 di Parigi (-0,9%), il Dax di Francoforte (-0,5%) e il Ftse 100 di Londra (-0,3%).

Ieri il presidente della Federal Reserve Jerome Powell, nella sua testimonianza davanti al Senato Usa, ha ribadito l’impegno dell’istituto di Washington a utilizzare tutti i mezzi a propria disposizione per sostenere l’economia colpita dalla crisi.

L’incertezza sul rischio di una prolungata recessione continua a tenere sotto pressione i mercati, mentre aumentano i dubbi sull’efficacia del vaccino di Moderna dopo l’iniziale entusiasmo seguito all’annuncio di risultati incoraggianti dei test preliminari.

A ciò si aggiunge il progressivo deterioramento delle relazioni tra Stati Uniti e Cina, alimentato dalle polemiche sulla gestione della pandemia. Il presidente americano Donald Trump è tornato ad attaccare l’Organizzazione mondiale della sanità, colpevole secondo l’inquilino della Casa Bianca di sostenere la “campagna di disinformazione” di Pechino.

Intanto sul Forex il cambio euro/dollaro si mantiene in area 1,094, mentre il dollaro/yen viaggia a 107,7 dopo aver toccato un picco in area 108.

Tra le materie prime poco mosse le quotazioni del greggio con il Brent (+0,2%) a 34,7 dollari e il Wti (-0,1%) a 31,9 dollari, dopo il rally degli ultimi giorni e in attesa dell’uscita questo pomeriggio dei dati settimanali Eia sulle scorte Usa.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 211 punti base con il rendimento del decennale italiano all’1,65%, nell’ultimo giornata dedicata al retail per il Btp Italia a 5 anni e in attesa del voto in Senato sulle mozioni di sfiducia verso il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

Tornando a Piazza Affari, male in avvio Tim (-3,7%), Ferragamo (-3,7%), Exor (-2,7%) e Banco Bpm (-2,3%). In calo anche Leonardo (-2,1%), dopo che Fitch ha tagliato l’outlook sul rating della società da stabile a negativo mantenendo la valutazione BBB-, e Saipem (-2,6%).