Martedì 19 maggio la Consob ha tolto il divieto di vendite allo scoperto sui titoli di piazza Affari e gli habitué dello short sono subito tornati alla carica. I nomi degli operatori che si sono affacciati per scommettere al ribasso sul listino italiano sono conosciuti sul mercato quali, tra gli altri, Aqr, Citadel e Marshall Wace.
Ma se ad agire sono gli stessi, la sorpresa viene dalle società sulle quali hanno scommesso. In prima fila non ci sono più solo la finanza e le banche, ma il settore delle infrastrutture per l’energia. Segno che il crollo del prezzo del petrolio e la frenata nella produzione e nell’estrazione fanno sentire il proprio effetto sui fornitori di tale comparto. Da notare, invece, che non vi sono posizioni che scommettono contro Eni, leader tricolore nell’oil mondiale.
Nella tabella riportiamo la classifica delle società sulle quali si rilevano il maggior peso di posizioni corte.
Se si analizzano, infatti, le società che hanno registrato un numero maggiori di posizioni corte si nota che al primo posto c’è Maire Tecnimont, gigante internazionale nell’ingegneria impiantistica, principalmente nel settore degli idrocarburi, con una quota del 4,25%, al secondo posto si trova Saipem, leader globale nel settore degli impianti di raffinazione e oleodotti, con il 3,37% e al quinto posto si inserisce Saras, ai primi posti in Europa nel settore della raffinazione, con il 2,39%.
Da notare, tuttavia, che queste posizioni erano già state aperte prima della seduta del 19 maggio, quando la Consob ha permesso di tornare a operare liberamente attraverso posizioni corte che erano di fatto bloccate dal 17 marzo tranne che per alcuni casi specifici. Vale la pena ricordare che le posizioni allo scoperto possono fare parte di una strategia di investimento più complessa e fungere, per esempio, da copertura su posizioni lunghe.
Nella top five delle aziende che hanno registrato il maggiore scoperto vi è anche Brembo con il 3,21%, la società di che è leader nel settore dei freni e che sconta il rallentamento del settore automobilistico dopo il lockdown.
Nella tabella riportiamo le singole posizioni aperte il 19 maggio, primo giorno in cui sono stati tolti i divieti dalla Consob.
Tra le banche, invece, si segnala la presenza, tra le prime cinque società, di Banco Bpm sulla quale pesa un 3,12% di posizioni nette corte. Da notare che circa la metà di tali posizioni (pari all’1,48%) risale proprio al 19 maggio.
Quanto alle prime operazioni effettuate alla riapertura delle vendite allo scoperto si nota il ritorno di Citadel Europe con una quota dello 0,54% su Azimut. La società del risparmio gestito, che è stata a lungo bersagliata dalle vendite allo scoperto, si era finalmente liberata di questo carico e al 18 maggio non contava alcuna posizione allo scoperto.
Sempre nel settore finanziario il 19 maggio Lansdowe partners ha aperto una posizione pari all’1,09% su Mps e Gladstone Capital ha incrementato la propria quota all’1,35% su Bper sulla quale nel complesso vi sono posizioni corte per il 2,03%. Infine AQR detiene una posizione dell’1,29% su Fineco.