Campari ha reso noto che il diritto di recesso non è stato esercitato dal 96% degli azionisti in relazione al trasferimento della sede legale in Olanda, con contestuale trasformazione in Naamloze Vennootschap (N.V.) regolata dal diritto olandese.
Il diritto di recesso è stato validamente esercitato per 46.007.717 azioni, pari al restante 4% del capitale.
Sulla base del prezzo di recesso, pari a 8,376 euro per azione, il controvalore complessivo dei recessi è pari a oltre 385 milioni.
Le azioni recedute dovranno in primo luogo essere offerte agli azionisti di Campari che non abbiano esercitato il proprio diritto di recesso, in opzione e in proporzione al numero di azioni detenute, allo stesso prezzo di recesso e per un periodo di almeno trenta giorni. Il periodo di offerta iniziale decorrerà da domani 22 maggio al prossimo 21 giugno compresi.
Nel caso in cui residuassero azioni recedute non acquistate al termine dell’offerta iniziale, esse potranno essere offerte e vendute a terzi.
Il CdA di Campari conferma che il perfezionamento dell’operazione non sarebbe nell’interesse della società qualora il costo per la liquidazione delle azioni recedute dovesse essere superiore a circa 7/8 milioni.
Pertanto, il board confermerà la propria raccomandazione alla nuova assemblea che si terrà entro il prossimo 30 giugno di revocare la delibera che approva l’operazione qualora la liquidazione delle azioni recedute dovesse generare un costo per la società eccedente suddetto limite.