Mercati – Giornata incerta in scia a tensioni commerciali, bene Milano a +1,3%

Chiusura in ordine sparso per le borse del Vecchio Continente, tra cui svetta Milano con il Ftse Mib in rialzo dell’1,3% a 17.316 punti. Nell’ottava il listino milanese resta comunque arretrato rispetto agli altri benchmark europei, dopo essere stato penalizzato nei giorni scorsi dalla rimozione dei divieti sulle vendite allo scoperto.

Poco mossi oggi l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%), il Dax di Francoforte (+0,1%) e il Cac 40 di Parigi (flat), debole il Ftse 100 di Londra (-0,4%). A Wall Street arretrano leggermente Dow Jones (-0,5%), S&P500 (-0,2%) e Nasdaq (-0,1%), frenati dalle crescenti tensioni fra Stati Uniti e Cina in un contesto già indebolito dal coronavirus.

Pechino ha annunciato che imporrà una nuova legge sulla sicurezza ad Hong Kong, dopo i disordini sociali degli scorsi mesi. Una mossa a cui la Casa Bianca è pronta a reagire “in maniera decisa”, ma la superpotenza asiatica è determinata a salvaguardare la propria sovranità e minaccia ritorsioni.

Dal canto suo, il Presidente americano Donald Trump sembra intenzionato a fare della linea dura contro la Cina uno dei punti di forza della propria campagna politica in vista delle presidenziali di novembre. Intanto, ha preso il via il meeting annuale del Partito Popolare cinese che per la prima volta ha omesso l’indicazione sul target di crescita annuale del Pil.

Tornando in Europa, dai verbali della Bce diffusi in giornata si legge che il consiglio direttivo ha accolto favorevolmente i lavori per la creazione di un recovery fund e che a giugno l’Eurotower potrebbe incrementare gli acquisti del programma Pepp laddove fossero necessari maggiori stimoli.

Sul Forex il dollaro recupera terreno sull’euro, riportando l’EUR/USD a quota 1,09, mentre il cambio fra biglietto verde e yen è poco mosso in area 107,5. In calo la sterlina a 1,218 dollari dopo il crollo delle vendite al dettaglio del Regno Unito (-15,2% m/m) nel mese di aprile.

Le tensioni commerciali penalizzano le quotazioni del greggio, che ritracciano dopo la corsa delle ultime sedute, con il Brent (-3,7%) a 34,7 dollari e il Wti (-3,4%) a 32,8 dollari.

Movimenti contenuti sull’obbligazionario, con lo spread Btp-Bund in area 208 punti base e il rendimento del decennale italiano all’1,6%.

Tornando a Piazza Affari, fra le big cap chiudono ben intonate le banche, in particolare Unicredit (+4,3%) e i farmaceutici, con acquisti su Diasorin (+6,2%). In calo invece i titoli della moda Moncler (-2,1%) e Ferragamo (-2,5%), appesantiti dallo scontro Usa-Cina.