Visibilia Editore ha archiviato il 2019 con un valore della produzione pari a 4,6 milioni (3,7 milioni nel 2018).
Nell’aumento dei ricavi pubblicitari (+267 mila euro) rispetto all’anno precedente è compresa anche la modifica contrattuale della percentuale riconosciuta alla concessionaria che è passata dal 22% al 25% sulla parte cartacea, mentre è rimasta invariata al 25% sulla parte web.
A parità di perimetro, ovvero senza il consuntivo delle riviste “Visto Tv”, “Novella 2000”, “Novella Sposa” e Novella Cucina”, ci sarebbe stata una flessione di 111 mila euro.
L’Ebitda diventa negativo per 807 mila euro (valore positivo di 131 mila euro nel 2018), risentendo di una serie di costi non ricorrenti sostenuti e relativi all’esodo di alcuni giornalisti e all’inserimento a costo di giornalisti ex dipendenti di Visibilia Magazine. Al netto di tali oneri, l’Ebitda adjusted si sarebbe fissato a 120 mila euro.
In peggioramento anche l’Ebit, che passa da -267 mila euro a -1.336 mila euro, dopo avere spesato ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti saliti a 529 mila euro (da 398 mila euro).
L’esercizio si è chiuso con una perdita netta di 1.519 mila euro, dal rosso di 512 mila euro del 2018.
Tale Perdita è di entità tale da intaccare il capitale sociale per una quota superiore al terzo. Il cda sottoporrà all’approvazione dell’assemblea degli la proposta di procedere alla copertura della perdita portandola a nuovo per un importo corrispondente.
Dal lato patrimoniale, al 31 dicembre 2019 l’indebitamento finanziario netto è pari a 1,8 milioni (2,1 milioni a fine anno 2018).
Lo sviluppo delle azioni strategiche della società è sotteso da un piano industriale per il triennio 2020–2022, che alla luce del Covid-19 verrà rivisto e approvato in un prossimo cda a breve, e che prevede un percorso di crescita ragionevole ed in linea con il trend di sviluppo del mercato (soprattutto editoria digitale).
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