Il Ftse Italia Banche chiude con uno scatto del 3,6% e al di sotto dell’analogo europeo (+6,5%), sostenendo anche il Ftse Mib (+1,5%).
Sul versante internazionale le preoccupazioni restano legate al diffondersi del coronavirus nel Mondo (anche se ci sono segnali di rallentamento), a cui governi e banche centrali stanno ponendo in essere varie manovre per farvi fronte, anche se ci sono forti timori che la recessione possa essere più lunga del previsto.
Anche sul fronte italiano restano forti timori legati al coronavirus dopo i molti contagi (anche se sembra manifestarsi una riduzione), per i riflessi negativi sull’economia che porteranno secondo stime a un crollo del Pil tra l’8-10% per il 2020. Il Governo ha varato un nuovo decreto da 55 miliardi per sostenere imprese e famiglie, mentre nel frattempo ha consentito l’ulteriore riapertura delle attività.
In questo contesto, con lo spread Btp-Bund sceso sotto i 200 pb, il comparto bancario ha portato a casa un’ottima seduta.
Sul Ftse Mib scatta Bper (+10,4%), che ha recentemente confermato la valenza strategica dell’acquisto del ramo d’azienda in caso di esito positivo dell’Ops di Intesa Sanpaolo (+3%) sul capitale di Ubi (+2,6%), le cui tempistiche però potrebbero slittare secondo alcuni rumor. In spolvero Banco Bpm (+4,8%), che potrebbe rimettere mano al de-risking.
Sul Mid Cap risale Mps (+2,9%), in attesa di novità sul fronte delle interlocuzioni tra Tesoro e Commissione Europea e sul de-risking e sull’iter per l’uscita dal Tesoro dal capitale. Rimbalzo per Creval (+14,1%) e Popolare Sondrio (+7,9%).
Tra le Small Cap focus su Carige, per cui sembra allontanarsi il ritorno in Borsa al momento.