Chiusura in calo per le borse del Vecchio Continente, mentre Wall Street viaggia incerta con il Dow Jones a -0,7%, lo S&P500 a -0,4% e il Nasdaq invariato, aspettando la conferenza stampa annunciata da Trump per parlare della Cina. A Piazza Affari il Ftse Mib archivia gli scambi in calo dello 0,8% a 18.197 punti, seguito dal Cac 40 di Parigi (-1,6%), il Dax di Francoforte (-1,6%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,7%) e il Ftse 100 di Londra (-2,5%).
I mercati temono un nuovo peggioramento dei rapporti tra Stati Uniti e Cina, dopo le tensioni sulla gestione della pandemia e la recente proposta, da parte di Pechino, di una nuova legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong. Il presidente americano potrebbe annunciare la rimozione dello status speciale di cui gode l’ex colonia britannica, compromettendone il ruolo di centro finanziario della regione.
Inoltre, Washington è pronta a sanzionare i funzionari cinesi per il trattamento della minoranza musulmana degli Uiguri, aumentando il rischio di successive ritorsioni da parte della Cina per l’intromissione nei suoi affari interni.
Ad appesantire il clima contribuisce anche l’ordine esecutivo siglato da Trump per limitare l’immunità penale dei social network, dopo le polemiche dei giorni scorsi con Twitter.
Dinamiche che smorzano l’ottimismo che ha permesso ai mercati di chiudere il secondo mese consecutivo in rialzo dopo il crollo di marzo, grazie alla ripartenza delle attività e ai nuovi stimoli delle autorità globali per sostenere la ripresa, dopo la crisi innescata dalla pandemia di Covid-19.
I dati macroeconomici continuano ad essere deboli, anche se in alcuni casi i numeri risultano meno gravi delle attese. La stima sui prezzi al consumo dell’eurozona per il mese di maggio ha evidenziato una flessione mensile dello 0,1% e un rallentamento su base annua dello 0,1%, minimi da 4 anni per l’area, in linea con le previsioni.
Il Pil francese del primo trimestre 2020 ha registrato un calo congiunturale del 5,3% (-5% su base annua), mentre le vendite al dettaglio in Germania sono diminuite del 5,3% mensile ad aprile, rispetto al -12% previsto dal consensus. In Italia, il Pil del periodo gennaio-marzo 2020 ha riportato una contrazione del 5,3% rispetto al quarto trimestre 2019 e del 5,4% su base annua.
Negli Stati Uniti, ad aprile, il reddito personale ha registrato un +10,5%, beneficiando degli stimoli del governo, mentre le spese per consumi sono crollate del 13,6%.
Sul Forex l’euro/dollaro si mantiene sopra quota 1,11 mentre il cambio fra biglietto verde e yen torna in area 107,7 dopo la precedente discesa. Intanto Jerome Powell ha affermato che i tassi negativi non sono appropriati per gli Stati Uniti e che a giorni verrà erogato il primo prestito del programma “Main Street”.
Tra le materie prime le quotazioni del greggio risalgono dai minimi intraday, con il Brent (-0,3%) a 35,9 dollari e il Wti (-0,3%) a 33,6 dollari, complice anche l’incremento delle scorte statunitensi evidenziato ieri dai dati settimanali dell’Energy Information Administration.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund risale a 192 punti base con il rendimento del decennale italiano all’1,48%.
Tornando a Piazza Affari, arretrano Cnh (-5,8%), Eni (-4,4%) e Tenaris (-4,2%) mentre chiudono in vetta al Ftse Mib Diasorin (+3,7%) e Nexi (+2,6%).