“Nel corso della Virtual Aim Conference 2020 abbiamo riempito l’agenda di incontri one-to-many, confrontandoci con numerosi investitori, di cui alcuni stranieri. Un’agenda formata anche da nuovi potenziali investitori interessati al business dell’azienda e al suo sviluppo. Fin da subito abbiamo avuto la sensazione che l’attenzione verso la nostra società sia stata rinnovata, infatti nei giorni successivi siamo stati ricontattati da alcuni istituzionali proprio per proseguire negli approfondimenti”.
Esordisce con queste parole Giovanni Dal Lago, Ceo e co-founder di Officina Stellare, nell’intervista di commento all’evento organizzato da Borsa Italiana lo scorso 25 maggio, in cui la società veneta ha avuto modo di incontrare virtualmente la comunità finanziaria.
Gli interlocutori hanno cercato di comprendere in un primo momento quale fosse stato l’impatto derivante dall’emergenza sanitaria da Covid-19 e le prospettive per Officina Stellare che, come spiega il Ceo, “è rimasta sempre operativa poiché rientrante all’interno delle attività strategiche di aerospazio e difesa, consentendoci di risentire in misura minore della situazione rispetto ad altre realtà, pur riscontrando un fisiologico rallentamento causato da ritardi nella filiera e anche dall’impossibilità di effettuare le spedizioni destinate a completare le installazioni nei diversi continenti, in quanto il lockdown ha bloccato quasi completamente i voli cargo e le frontiere.”
“L’ampia diversificazione settoriale e geografica è stato uno degli elementi più apprezzati della nostra società che al momento genera circa il 95% del proprio fatturato all’estero. Pur essendo un’emergenza globale, è doveroso sottolineare come operiamo in zone geografiche diverse dove anche le fasi di questa emergenza sono ad oggi in uno stadio differente, con la Cina uscita dallo stato di emergenza e pronta a ripartire come testimonia anche il contratto portato a casa con la Chinese Academy of Science (CAS) ad inizio aprile”.
Un dna internazionale destinato ad aumentare nel prossimo futuro con “l’apertura di una filiale negli Stati Uniti, già in programma e in fase di definizione, che faciliterà la conclusione di nuove operazioni”.
L’emergenza sanitaria, incalza il Ceo, “non ha comportato un ridimensionamento bensì uno slittamento temporale, dettato da un allungamento delle tempistiche nelle decisioni dei nostri clienti che continuano a manifestare un marcato interesse verso la New Space Economy. Ed in questo settore la nostra società sta incrementando il proprio business verso progetti sempre più complessi e di lunga durata, che necessitano di attività preliminari lunghe e articolate, con continue iterazioni tecniche con i clienti che, a causa del lockdown subiscono inevitabilmente dei rallentamenti. Ma proprio perché progetti pluriennali con un orizzonte temporale che va ben oltre la durata dell’attuale emergenza sanitaria, la loro importanza strategica non viene messa in discussione. Ad oggi il portafoglio ordini rimane sempre consistente, con un importo complessivo di circa undici milioni di euro”
Gli investitori sono stati poi aggiornati sull’avanzamento della Space Factory, che ad oggi risulta in fase avanzata di attuazione. Gli investimenti inerenti la Space Factory comprendono l’ampliamento della facility (l’area produttiva che verrà triplicata entro la fine dell’anno), i macchinari di produzione ottica e test spaziali (che comprendono la camera di simulazione spaziale e la piattaforma che simula i test di lancio in orbita) ed infine il reclutamento di nuove risorse umane altamente qualificate, con altri cervelli rientrati dall’estero.
Nel corso della presentazione alla comunità finanziaria le attenzioni sono state catturate prevalentemente dall’impegno profuso da Officina Stellare nell’ambito della Laser Communication: “un business in fase di sviluppo tecnico ma che presto diventerà una tecnologia dirompente e fondamentale per la comunicazione, affiancandosi e diventando l’infrastruttura di quella che è oggi la comunicazione via radiofrequenza”.
Il giorno dell’evento, prosegue Dal Lago “abbiamo annunciato la firma dell’Innovation Project Agreement finalizzato proprio alla comunicazione laser TAO (Telescope embedded Adaptive Optics System): un progetto molto importante qualificato dal consorzio Actphast 4.0 che raggruppa le più prestigiose università e che finanzia progetti innovativi di fotonica”.
“L’iniziativa vedrà Officina Stellare collaborare fianco a fianco con il CNR IFN di Padova sotto il coordinamento dell’Università di Bruxelles, con l’obiettivo di approfondire l’applicazione dell’ottica adattiva, normalmente utilizzata dai grossi osservatori mondiali per applicazioni scientifiche, e che sarà centrale per migliorare la comunicazione laser. Una tecnologia in cui crediamo molto e che rappresenterà un plus fondamentale per proporre un prodotto unico su un mercato ad alte potenzialità, da conquistare attraverso capacità competenze ma anche prezzi aggressivi. Aspetto quest’ultimo dove siamo avvantaggiati rispetto ai competitors grazie alla nostra catena di produzione ottica completamente in-house”.
Le competenze della società veneta nella progettazione e sviluppo di tecnologie scientifiche di eccellenza sono state confermate anche dai due nuovi importanti incarichi annunciati nelle ultime 24 ore che vedranno Officina Stellare impegnata nello sviluppo di sistemi opto meccanici complessi, riguardanti rispettivamente un’innovativa missione spaziale di ricerca dell’ESA e il monitoraggio di un reattore termonucleare per energia da fusione assegnato dal Consorzio RFX (Ricerca Formazione Innovazione).
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