Utility (+3,1%) – In risalto Terna (+4,2%) in una seduta in spolvero per le Big

Ieri l’indice Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un +3,1%, al di sopra del corrispondente indice europeo (+1,8%) e del Ftse Mib (+2,5%).

Seduta positiva per le borse europee, spinte ancora dall’ottimismo per la fine dei lockdown e dai nuovi stimoli economici, con l’Ue che ha annunciato un Recovery Fund da 750 miliardi. Sullo sfondo restano le tensioni tra Stati Uniti e Cina, inasprite dalla questione Hong Kong, mentre sul fronte sanitario si appiattiscono in molti Paesi le curve dei contagi.

Sull’obbligazionario, lo spread fra titoli di stato decennali italiani e tedeschi si riduce a 184 punti base con il rendimento dei Btp in discesa all’1,42 per cento.

Tornando al comparto utility e rinnovabili, tra le big, in risalto Terna che porta a casa il 4,2 per cento.

Seguono Snam (+3,7%) ed Enel (+3,1%) che è salita al 62,3% della cilena Enel Américas.

I Cda delle controllate Enel Chile ed Enel Generación Chile hanno deciso di accelerare la chiusura dell’impianto a carbone Bocamina. Mentre, in Italia, il Mise ha dato il via libera alla richiesta per la chiusura anticipata del Gruppo 2 della centrale termoelettrica Federico II di Brindisi a partire dal primo gennaio 2021.

Tra le mid, ha fatto meglio Falck (+5,4%), mentre in controtendenza Iren (-1,1%).

Infine, tra le small, svetta Alerion Clean Power (+5,5%). Sopra la parità Edison (+0,2%) i cui azionisti di risparmio hanno abbandonato l’iniziativa giudiziaria con cui impugnavano il bilancio 2018.

In flessione Seri Industrial (-0,3%) la cui assemblea ha approvato il bilancio 2019.

In coda Biancamano (-2,1%) che ha fornito il valore della pfn al 30 aprile 2020.