Nel pomeriggio i principali indici del Vecchio Continente continuano a viaggiare in territorio positivo in scia ai segnali di ripartenza dell’economia mondiale, con il Ftse Mib di Milano che, intorno alle ore 16:00, guadagna l’1,3% in area 18.440 punti.
L’Ibex35 di Madrid guadagna l’1,4%, il Cac40 di Parigi l’1,2% e il Ftse 100% di Londra l’1% mentre il Dax30 di Francoforte resta chiuso per festività.
Partenza cauta oltreoceano a Wall Street, con il Dow Jones e lo S&P500 sulla parità mentre il Nasdaq sale dello 0,2% dopo lo stop alle importazioni di alcuni prodotti agricoli imposto dai funzionari cinesi ad alcune società controllate dallo stato.
Secondo alcune indiscrezioni il divieto riguarderebbe gli acquisti di soia e di carne di maiale importati dagli Usa, con la possibilità di estendere l’ordine ad altri beni agricoli se Washington adotterà nuove ritorsioni.
Nel corso della conferenza stampa di venerdì Trump non ha specificato nessuna misura che andrà a colpire direttamente Pechino, non ritirando inoltre l’accordo di Fase 1 sui dazi raggiunto negli scorsi mesi.
Ciononostante l’amministrazione Usa ha evocato a Hong Kong lo statuto speciale in seguito alla nuova legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino che limita l’autonomia dell’ex colonia britannica.
Preoccupazioni in arrivo anche da Minneapolis, con la città in preda ai tumulti scoppiati dopo la morte di un cittadino afroamericano in un fermo della polizia e lo spettro di una nuova accelerazione dei contagi da coronavirus.
Sul fronte macro, la fitta agenda odierna ha visto l’indice Pmi manifatturiero Caixin China tornare oltre la soglia dei 50 punti (50,7 a maggio da 49,4 di aprile) battendo il consenso del mercato a 49,6 . In ripresa anche i diversi PMI manifatturieri finali di maggio di Italia, Francia, Eurozona, UK ed USA, confinati ancora sotto la soglia che separa crescita da recessione.
Sul forex, la divisa unica sale nel cambio verso il dollaro in area 1,1120, aspettando il meeting di giovedì della Bce da cui gli operatori si attendono un potenziamento delle misure di stimolo. Contemporaneamente il biglietto verde scende verso lo yen a 107,66.
Tra le materie prime, scendono le quotazioni del greggio con il Brent (-0,6%) a 37,62 dollari al barile e il WTI (-2,2%) a 34,73 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del decennale italiano scende all’1,45% con il relativo spread verso il bund tedesco a 190 punti base.
Tornando a Piazza Affari, Mediobanca (+7,8%) guida il principale listino dopo che l’azionista Leonardo Del Vecchio ha chiesto alla Bce l’autorizzazione per superare la soglia del 10% nella banca d’affari e salire fino al 20%. Denaro anche su CNH (+5,7%) e Leonardo (+5,2%) mentre Ferragamo (-2,5%) e Diasorin (-5%) si posizionano in coda al settore.