I principali indici del Vecchio Continente rallentano in scia al calo dei futures statunitensi, innescato dallo stop alle importazioni di alcuni prodotti agricoli imposto dai funzionari cinesi alle compagnie agricole del paese asiatico.
Intorno alle ore 11:45, il Ftse Mib di Milano si muove in rialzo dello 0,7% in area 18.329 punti. Nel frattempo l’Ibex35 di Madrid guadagna l’1,4%, il Cac40 di Parigi l’1,1% e il Ftse 100 di Londra l’1% mentre resta chiusa Francoforte per festività.
Seduta avviata all’insegna degli acquisti nel Vecchio Continente con gli operatori concentrati sui segnali di ripresa economica dalla pandemia mentre continua ad essere monitorata l’escalation delle frizioni in corso tra Usa e Cina.
In merito, ricordiamo, come nella conferenza stampa di venerdì Trump non ha specificato nessuna misura che andrà a colpire direttamente Pechino, non ritirando inoltre l’accordo di Fase 1 sui dazi raggiunto negli scorsi mesi.
L’amministrazione Usa ha al tempo stesso evocato a Hong Kong lo statuto speciale in seguito alla nuova legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino che limita l’autonomia dell’ex colonia britannica.
Fari puntati anche a Minneapolis, in preda ai tumulti scoppiati dopo la morte di un cittadino afroamericano in un fermo della polizia, con i disordini nelle strade che rischiano di provocare una nuova accelerazione dei contagi da coronavirus in un paese che ha già registrato oltre 100 mila vittime.
Sul fronte macro, la fitta agenda odierna ha visto l’indice Pmi manifatturiero Caixin China tornare oltre la soglia dei 50 punti (50,7 a maggio da 49,4 di aprile) battendo il consenso del mercato a 49,6 . In ripresa anche i diversi PMI manifatturieri finali di maggio di Italia, Francia, Eurozona e UK, pur rimanendo ancora sotto la soglia che separa crescita da recessione.
Sul forex, la divisa unica sale nel cambio verso il dollaro in area 1,1120, in attesa del meeting della Bce di giovedì da cui gli operatori si attendono un potenziamento delle misure di stimolo. Biglietto verde in calo anche verso lo yen a 107,56.
Tra le materie prime, poco mosso il greggio con il Brent (+0,1%) a 37,88 dollari al barile e il WTI (-0,5%) a 35,30 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del decennale italiano scende all’1,44% con il relativo spread verso il bund tedesco a 190 punti base.
Tornando a Piazza Affari, Mediobanca (+7%) guida il principale listino dopo che l’azionista Leonardo Del Vecchio ha chiesto alla Bce l’autorizzazione per superare la soglia del 10% nella banca d’affari e salire fino al 20%. Denaro anche su Banco Bpm (+4,1%), CNH (+4,1%) e Leonardo (+3,9%). Vendite invece su Moncler (-1,7%), Pirelli (-1,8%) e Diasorin (-5,2%).