Entro fine luglio Cattolica dovrà presentare alla Vigilanza un piano a livello di gruppo che descriva le azioni intraprese, con riferimento anche alle controllate, riguardanti in particolare il monitoraggio della posizione di solvibilità.
Cattolica, lo scorso 27 maggio, ha ricevuto una lettera dall’IVASS in cui viene data evidenza della situazione di solvibilità indebolita del gruppo, della capogruppo e di talune controllate a seguito del deterioramento dei mercati finanziari conseguente alla diffusione della pandemia da Covid-19.
L’IVASS, pertanto, ha rilevato la necessità per la compagnia veronese di procedere con un rafforzamento patrimoniale, che l’authority si attende venga perseguito con un aumento di capitale da 500 milioni da effettuarsi entro il prossimo autunno.
Il cda nei giorni scorsi aveva previsto la richiesta di una delega ad aumentare il capitale fino a un massimo di 500 milioni alla prossima assemblea straordinaria convocata per il 26/27 giugno.
L’importo richiesto è quindi superiore rispetto ai 200 milioni ipotizzati dal cda dello scorso 22 maggio, a cui, come riporta il Sole 24Ore, il board aveva valutato la possibilità di accompagnare l’emissione di un Tier1. Quest’ultima possibilità, aggiunge il quotidiano, sarebbe stata tutta da valutare, in relazione al rendimento da offrire.
Per quanto riguarda la situazione delle controllate, il giornale riporta che un primo intervento potrebbe essere effettuato a breve su Bcc Vita (joint venture con il gruppo Iccrea), per cui Cattolica è pronta ad effettuare un aumento di capitale da 50 milioni e, qualora servisse, ad emettere titoli subordinati per lo stesso importo.
“Il gruppo Cattolica è in grado di creare valore in modo sano e profittevole, mantiene dei robusti fondamentali, non ha mai avuto problemi di liquidità e lo stato attuale della Solvency non pregiudica la nostra capacità industriale. Cattolica ha sempre perseguito la solidità patrimoniale della capogruppo e delle controllate, lo faremo anche nella circostanza attuale”, ha scritto il Dg Carlo Ferraresi in una lettera inviata ai dipendenti, come riportato da Radiocor.
Intorno alle 10:50 a Piazza Affari il titolo, dopo un tentativo di rimbalzo iniziale, segna un ribasso dello 0,8% a 3,41 euro, dopo il crollo di ieri in seguito alla richiesta dell’IVASS. L’indice di settore sale del 2,1 per cento.