Mercati – Ottimismo su ripresa e stimoli spingono eurolistini e Milano (+2,4%), incerti gli Usa

Chiusura tonica per le borse europee, spinte dalla ripresa delle attività economiche e dalla prospettiva di nuovi stimoli mentre Wall Street viaggia incerta, parzialmente frenata dalle tensioni sociali interne e dalle frizioni commerciali con la Cina.

Il Ftse Mib di Milano archivia gli scambi in progresso del 2,4% a 18.971 punti, ben intonato come il Dax di Francoforte (+3,7% dopo la chiusura di ieri per festività), l’Ibex 35 di Madrid (+2,4%), il Cac 40 di Parigi (+2,0%) e il Ftse 100 di Londra (+0,9%).

Più cauti oltreoceano Dow Jones (+0,5%), S&P500 (+0,1%) e Nasdaq (-0,5%). Negli Usa non si placano le proteste innescate dall’uccisione del cittadino afroamericano George Floyd da parte della polizia di Minneapolis. Ad appesantire il clima ha contribuito l’annuncio di un possibile intervento militare da parte del presidente Donald Trump, che ha minacciato di utilizzare l’esercito per ristabilire l’ordine

A ciò si aggiungono le crescenti tensioni con la Cina, alimentate dalla questione Hong Kong dopo l’approvazione, da parte di Pechino, di una nuova legge sulla sicurezza nazionale che limita l’autonomia dell’ex colonia britannica. Secondo Bloomberg, il governo cinese avrebbe ordinato di sospendere gli acquisti di prodotti agroalimentari importati dagli Stati Uniti, una mossa che rischia di compromettere l’accordo commerciale faticosamente raggiunto nei mesi scorsi tra le due superpotenze.

In Europa, invece, prevale l’ottimismo per una ripresa dell’economia più rapida del previsto in seguito all’allentamento dei lockdown e grazie agli ulteriori stimoli in arrivo dalle autorità politiche e monetarie.

Cresce l’attesa per la riunione di giovedì della Bce, che dovrebbe incrementare di altri 500 miliardi il programma di acquisti di titoli, mentre in Germania proseguono le discussioni del governo su un nuovo ingente pacchetto di aiuti.

Venerdì l’attenzione si sposterà sull’agenda macroeconomica con la diffusione del job report statunitense di maggio, che dovrebbe evidenziare un tasso di disoccupazione al 19,6%, massimo dagli anni ‘30.

Sul Forex l’euro/dollaro guadagna terreno a quota 1,118 mentre il cambio fra biglietto verde e yen risale a 108,5. In rafforzamento la sterlina a 1,254 dollari mentre UE e Regno Unito cercano un compromesso sul commercio.

Tra le materie prime restano ben intonate le quotazioni del greggio con il Brent (+2,6%) a 39,3 dollari e il Wti (+2,4%) a 36,3 dollari, sostenute dalle indiscrezioni secondo cui Opec e Russia sarebbero vicine a un accordo per estendere i tagli alla produzione.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 192 punti base, con il rendimento del decennale italiano in area 1,50%.

Tornando a Piazza Affari, avanzano Unipol (+5,9%) ed Eni (+5,2%) spinta dal rialzo del petrolio e dai rumors sul riassetto organizzativo. In controtendenza Diasorin (-1,4%).