Il Ftse Italia Banche chiude con un guadagno del 3,6% e poco al di sotto dell’analogo europeo (+4,1%), sostenendo anche il Ftse Mib (+3,5%).
Sul versante internazionale le preoccupazioni restano legate al diffondersi del coronavirus nel Mondo (anche se ci sono segnali di rallentamento), a cui governi e banche centrali stanno ponendo in essere varie manovre per farvi fronte, con il focus che resta sulla velocità di recupero dell’economia.
Da ultimo, la Commissione Europea ha annunciato un “Recovery Fund” da 750 miliardi, di cui l’Italia ne beneficerà per 173 miliardi. Il tutto in attesa della BCE.
Anche sul fronte italiano restano forti timori legati al coronavirus dopo i molti contagi (anche se sembra manifestarsi una riduzione), per i riflessi negativi sull’economia che porteranno secondo stime a un crollo del Pil tra l’8-10% per il 2020. Il Governo ha varato un nuovo decreto da 55 miliardi per sostenere imprese e famiglie, mentre nel frattempo ha consentito l’ulteriore riapertura delle attività e degli spostamenti.
In questo contesto, con lo spread Btp-Bund rimasto in area 190-195 pb, il comparto bancario ha proseguito l’ottimo trend dell’ultimo periodo.
Sul Ftse Mib sugli scudi Intesa Intesa Sanpaolo (+3%), che ha ribadito la validità dell’Ops sul capitale di Ubi (+4%), in attesa dei pronunciamenti delle authority. Bene Mediobanca (+5,4%), dopo la richiesta presentata alla Vigilanza da Leonardo Del Vecchio di salire fino al 20% del capitale; investimento considerato finanziario secondo rumor.
Sul Mid Cap continuano gli acquisti su Mps (+2,7%), che ha allo studio lo scorporo di una parte dei crediti deteriorati dopo il via libera informale ricevuto dalla Commissione Europea.
Tra le Small Cap focus su Carige, per cui sembra allontanarsi il ritorno in Borsa al momento e la cui assemblea ha approvato il raggruppamento delle azioni.