Mattinata in territorio negativo per le principali borse del Vecchio Continente, dopo i forti rialzi degli scorsi giorni e aspettando il meeting odierno della Banca centrale europea.
Intorno alle ore 12:00, il Ftse Mib di Milano cede l’1,1%% in area 19.420 punti. L’Ibex35 di Madrid lascia sul terreno l’1,3%, il Dax30 di Francoforte l’1%, il Cac40 di Parigi lo 0,9% e il Ftse100 di Londra lo 0,5 per cento.
Le attenzioni degli operatori sono rivolte prevalentemente verso la riunione della BCE, da cui è atteso un potenziamento delle misure di sostegno all’economia con un rafforzamento da 500 miliardi del programma di acquisti di asset.
Decisione che Francoforte potrebbe rimandare tuttavia a luglio, sollecitando i leader dell’Unione europea nel raggiungimento di un compromesso sul Recovery fund. Si segnala al tempo stesso l’accordo raggiunto dalla Germania per un pacchetto di stimolo da 130 miliardi destinato ad aiutare la ripresa dell’economia tedesca.
Nel frattempo aumentano le frizioni nei rapporti tra Stati Uniti e Cina, dopo il divieto imposto dall’amministrazione Trump di impedire alle compagnie aeree cinesi di volare negli Usa in risposta al fatto che Pechino non ha approvato la ripresa dei voli verso la Cina da parte di United e Delta Airlines.
Per quanto riguarda l’agenda macro odierna, le vendite al dettaglio dell’eurozona sono crollate anche nel mese di aprile (-11,7% m/m e -19,6% a/a). Nel pomeriggio saranno diffuse le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione statunitensi, attese sotto i 2 milioni per la prima volta da metà marzo, e la bilancia commerciale Usa di aprile.
Sul forex, il dollaro recupera terreno rispetto alle altre valute portando il cambio con l’euro in area 1,1200 (Eur/Us) e il cambio con lo yen in area 108,96 (Usd/Jpy).
Tra le materie prime, scendono le quotazioni del greggio con il Brent (-1,1%) a 39,34 dollari al barile e il Wti (-1,8%) a 36,62 dollari al barile. Arabia Saudita e Russia hanno concordato di prolungare i tagli per un altro mese, puntualizzando come l’accordo potrebbe saltare se i membri dell’alleanza dei Paesi produttori non saranno disposti a rispettare i target di riduzione dell’output.
Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano sale all’1,56% con il relativo spread verso il Bund tedesco in aumento a 191 punti base.
Infine, tornando a Piazza Affari, si segnalano gli acquisti su Italgas (+1,6%). Positive anche Recordati (+0,9%), Snam (+0,5%) ed Hera (+0,4%). In coda Bper (-3,4%), Ferragamo (-3,4%) ed Atlantia (-4,1%).