Mercati – Rifiatano nonostante stimoli Bce, Milano (flat) resiste con spread in forte calo

Chiusura debole per le borse europee dopo il rally degli ultimi giorni alimentato dall’ottimismo per una rapida ripresa dell’economia.

Il Ftse Mib di Milano archivia gli scambi invariato a 19.634 punti, seguito dal Cac 40 di Parigi (-0,2%), il Dax di Francoforte (-0,5%), il Ftse 100 di Londra (-0,6%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,7%). Oltreoceano il Dow Jones è sostanzialmente invariato (+0,1%) mentre arretrano leggermente S&P 500 (-0,2%) e Nasdaq (-0,3%).

Nel Vecchio Continente, focus di giornata sulla Bce che ha incrementato di altri 600 miliardi il programma di acquisti PEPP (500 miliardi le attese), portando il totale a 1.350 miliardi ed estendendone la durata almeno fino a giugno 2021.

Il numero uno dell’Eurotower, Christine Lagarde, ha sottolineato i tiepidi segnali di miglioramento dall’economia europea, nonostante “una contrazione economica senza precedenti, con forti perdite di lavoro e reddito che hanno portato a cadute significative delle spese per consumi e investimenti”.

Dopo il crollo del secondo trimestre, per l’attività nell’area dell’euro si prevede un miglioramento a partire dalla seconda metà dell’anno. Per il 2020 la BCE stima una contrazione del Pil pari all’8,7%, con un parziale rimbalzo nel 2021 (+5,2%). L’inflazione è attesa allo 0,3% per quest’anno, per poi risalire allo 0,8% nel 2021.

La Lagarde ha ribadito che la BCE userà tutti gli strumenti a disposizione a sostegno dell’economia e ha accolto positivamente il “Recovery Fund” varato dall’UE, ricordando che servono politiche di bilancio ambiziose e coordinate per sostenere la ripresa.

In Germania, il governo ha approvato un nuovo piano di stimoli da 130 miliardi, con un taglio dell’Iva al 16% fino a fine 2020 e bonus da 300 euro a figlio.

A livello internazionale permangono gli attriti tra Stati Uniti e Cina, dopo che l’amministrazione Trump ha annunciato l’intenzione di impedire alle compagnie aeree cinesi di volare negli Usa, in risposta alla mancata approvazione da parte di Pechino alla ripresa dei voli di United e Delta Airlines verso la Cina.

Per quanto riguarda l’agenda macroeconomica odierna, le vendite al dettaglio dell’Eurozona sono crollate anche nel mese di aprile (-11,7% m/m e -19,6% a/a) mentre negli Usa le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono risultate pari a 1,877 milioni di unità (1,833 milioni le attese), inferiori ai 2,126 milioni della settimana precedente (dato rivisto da 2,123 milioni).

Il tutto in attesa dei dati sul mercato del lavoro in uscita domani, che dovrebbero evidenziare un tasso di disoccupazione sui livelli più alti dal secondo dopoguerra ma anche un rallentamento nella perdita di posti di lavoro.

Sul forex, l’euro/dollaro si apprezza in area 1,132 dopo la BCE mentre il cambio fra biglietto verde e yen resta poco mosso in area 109.

Tra le materie prime, scendono le quotazioni del greggio con il Brent (-1%) a 39,4 dollari al barile e il Wti (-1,6%) a 36,7 dollari al barile. Arabia Saudita e Russia hanno concordato prolungare a luglio la riduzione delle forniture di 9,7 milioni di barili al giorno (bpd), anche se non è stato raggiunto un accordo sulla possibilità di tenere oggi una riunione dell’Opec+ per discutere la proposta.

Sull’obbligazionario, dopo la decisione della BCE, il rendimento del decennale italiano scende all’1,41% con il relativo spread verso il Bund tedesco in significativo calo a 173 punti base (-17 bp).

Infine, tornando a Piazza Affari, si segnalano gli acquisti su Banco Bpm (+4,4%), Banca Mediolanum (+3,8%) e Poste Italiane (+3,2%). In coda invece Ferragamo (-2,6%), Exor (-2,2%) e Atlantia (-2%).