Il Ftse Italia Banche chiude con un guadagno dell’1,1% e in linea all’analogo europeo (+1,1%), tenendo a galla anche il Ftse Mib (0,0%).
Sul versante internazionale le preoccupazioni restano legate al diffondersi del coronavirus nel Mondo (anche se ci sono segnali di rallentamento), a cui governi e banche centrali stanno ponendo in essere varie manovre per farvi fronte, con il focus che resta sulla velocità di recupero dell’economia.
Da ultimo, la Commissione Europea ha annunciato un “Recovery Fund” da 750 miliardi, di cui l’Italia ne beneficerà per 173 miliardi, mentre la BCE ha comunicato che aumenterà il programma di acquisto PEPP di altri 600 miliardi e lo estenderà fino a giugno 2021.
Anche sul fronte italiano restano forti timori legati al coronavirus dopo i molti contagi (anche se sembra manifestarsi una riduzione), per i riflessi negativi sull’economia che porteranno secondo stime a un crollo del Pil tra l’8-10% per il 2020. Il Governo ha varato un nuovo decreto da 55 miliardi per sostenere imprese e famiglie, mentre nel frattempo ha consentito l’ulteriore riapertura delle attività e degli spostamenti.
In questo contesto, con lo spread Btp-Bund ristrettosi in area 175 pb, il comparto bancario ha proseguito l’ottimo trend dell’ultimo periodo.
Sul Ftse Mib ancora in luce Intesa Sanpaolo (+1,2%), che ha ribadito la validità dell’Ops sul capitale di Ubi (+1,1%). Frenano Mediobanca (0,0%), dopo la richiesta presentata alla Vigilanza da Leonardo Del Vecchio di salire fino al 20% del capitale, e Bper (0,0%), che a breve uscirà dal listino principale. Scatta Banco Bpm (+4,4%), salito nel capitale di Anima.
Sul Mid Cap continuano gli acquisti su Mps (+2,1%), che ha allo studio lo scorporo di una parte dei crediti deteriorati dopo il via libera informale ricevuto dalla Commissione Europea.
Tra le Small Cap focus su Carige, per cui sembra allontanarsi il ritorno in Borsa al momento e la cui assemblea ha approvato il raggruppamento delle azioni.