Fine Foods & Pharmaceuticals – Accelera sullo sviluppo e conferma obiettivo Mta

Fine Foods & Pharmaceuticals NTM archivia il 2019 con una crescita del 15% a 160 milioni dei ricavi ed una conferma dei margini adjusted, mentre quelli puntuali frenano per i costi relativi agli ampliamenti di Zingonia (Food) e Brembate (Pharma), ove sono state trasferite le attività dell’impianto di Nembro. Anche in questo 2020 caratterizzato dalla pandemia Covid-19 la società non ha mai interrotto la produzione e lo sviluppo di farmaci e integratori alimentari, confermando anche la volontà di passare all’Mta superata l’emergenza.  

Modello di Business

Fondata nel 1984, Fine Foods è il principale produttore italiano indipendente in conto terzi o CDMO (contract development and manufacturing organization) di prodotti nutraceutici e farmaceutici in tutte le forme solide orali. Prodotti sviluppati e realizzati per conto delle più importanti imprese nei settori di riferimento nei due stabilimenti dislocati in prossimità di Bergamo: Zingonia (integratori alimentari) e Brembate (farmaci).

La società, operativa attraverso le business unit Food e Pharma, produce attraverso 97 linee oltre 1.300 SKUs (codici prodotto) diversi e personalizzati sulle esigenze di ciascuno degli oltre 100 clienti, fra i quali operatori farmaceutici e nutraceutici come, Menarini, Mylan, Sanofi, DOC ed Herbalife.

Conto Economico

Nel 2019 la società consuntiva ricavi pari a circa 160 milioni, in aumento del 15% grazie al positivo contributo di entrambe le aree di business Food e Pharma.

Una performance riproposta nella sostanza a livello di Ebitda adjusted, che si fissa a 20,8 milioni (+11,3%) con un’incidenza sui ricavi sostanzialmente stabile al 13%. La forte crescita degli ammortamenti (+31% a oltre 11 milioni) connessi agli investimenti per l’ampliamento dei siti produttivi di Zingonia e Brembate si riflettono poi sull’Ebit adjusted, in flessione del 5% a 9,7 milioni.

I dati puntuali evidenziano invece una flessione del 4% a 18 milioni per l’Ebitda in quanto Fine Food ha sostenuto oneri non ricorrenti per 2,8 milioni legati alla chiusura dello stabilimento di Nembro e il conseguente trasferimento delle relative attività farmaceutiche a Brembate nonché costi di start-up dei due nuovi ampliamenti di Zingonia e Brembate e costi di consulenza straordinaria.

L’utile netto reported si attesta così in 6 milioni (-30%), ma sale a 8,2 milioni (-5%) nei dati adjusted pur scontando un aumento dell’imposizione fiscale al 21,4% rispetto al 16,7% nel 2018, seppure diminuita in valore assoluto del 5% a 1,7 milioni.

Breakdown Ricavi

Il positivo andamento di entrambe le aree di business è attribuibile esclusivamente  ad una crescita organica. Nel dettaglio, la business unit Food (75% del totale ricavi) con una crescita del 13% si è portata a 119,2 milioni, così come quella Pharma è aumentata del 20% attestandosi a 40,5 milioni.

Stato Patrimoniale

Sul fronte patrimoniale tra il 2017 e il 2018 è visibile l’effetto della business combination, con l’incremento del patrimonio netto a 149,2 milioni (38,9 milioni nel 2017) e il cambio di segno della posizione finanziaria netta, positiva per 46,7 milioni (20,4 milioni di indebitamento nel 2017).

Nel 2019 la liquidità netta si attesta a 39,8 milioni, la cui diminuzione di 6,9 milioni è ascrivibile al piano di buy-back e alla distribuzione di dividendi, in quanto gli investimenti effettuati nell’anno sono stati finanziati principalmente dal flusso di cassa generato dalla gestione operativa.

Ratio

Dall’analisi dei principali indicatori economici e patrimoniali emerge la solidità patrimoniale della società. Nel biennio 2018-2019 la posizione finanziaria netta positiva, non rende significativi gli indicatori relativi alla capacità di rimborso del debito e della leva finanziaria.

Permane su un buon livello, seppure in diminuzione, il ritorno per gli azionisti passato dal 5,8% del 2018 al 4,1% di fine 2019.

Outlook

Fine Foods, operando in settori essenziali, ha continuato a svolgere la propria attività di produzione e sviluppo di farmaci e integratori alimentari per i propri clienti anche nel periodo più complesso della pandemia Covid-19.

Le misure restrittive adottate per contrastare la diffusione globale del Covid-19 hanno quindi intaccato solo marginalmente il business dell’azienda bergamasca. Gli amministratori confermano quindi una certa prudenza, anche perché permane incertezza sull’evoluzione dei principali indicatori reddituali, ma confermano la volontà di perseguire gli obiettivi di sviluppo secondo linee strategiche che prevedono:

  • una crescita organica conseguita con investimenti indirizzati all’incremento della capacità produttiva, anche per sfruttare i benefici derivanti da una clientela che presenta un alto tasso di fedeltà e dalla crescita del settore CDMO;
  • una crescita per linee esterne su scala nazionale nello stesso mercato o in mercati adiacenti;
  • investimenti in tecnologie oggi non ancora presenti in Fine Foods, ad esempio nei prodotti semisolidi e nei liquidi.

Il tutto accompagnato dai tradizionali investimenti per offrire ai propri clienti un servizio sempre più efficace ed efficiente.

Borsa

Nel 2019 e fino all’inizio 2020, l’azione Fine Foods ha manifestato un’accelerazione toccando il massimo storico a 12,5 euro lo scorso 6 febbraio, per poi scivolare a 9 euro a metà marzo in concomitanza dello shock dei mercati causato dal Coronavirus. I corsi azionari hanno rapidamente recuperato fino a riportarsi a quota 10,55 euro.

Nel complesso, nelle ultime 52 settimane il titolo ha guadagnato il 5%, in netta controtendenza rispetto all’indice Aim Italia, che ha invece lasciato sul terreno il 20%.