La Bce ha dato il via libera all’acquisto di Ubi banca da parte di Intesa Sanpaolo. Nel dettaglio l’autorizzazione preventiva riguarda l’acquisizione diretta di una partecipazione di controllo – pari almeno al 50% del capitale più un’azione – in UBI Banca, nonché l’acquisizione indiretta di una partecipazione di controllo in IW Bank, tenendo conto dell’accordo con Bper banca per la cessione di un ramo che include alcuni sportelli della nascente banca.
Intesa sottolinea di avere fornito alla Bce tutte le informazioni “a supporto della validità degli obiettivi strategici dell’operazione, finalizzati al rafforzamento della sostenibilità della creazione di valore per tutti gli stakeholder e resi noti al mercato”.
Tra gli elementi che vengono indicati come punti di forza dell’operazione vi sono:
-l’incremento della massa critica, e contestuale raggiungimento di una maggiore capillarità in mercati geografici precedentemente meno presidiati, al fine di conseguire significative sinergie di costo, derivanti dalle economie di scala e dalla capacità di operare efficientemente con una struttura operativa agile, liberando al contempo importanti risorse per gli investimenti, in particolare quelli tecnologici;
-le sinergie di ricavo derivanti dall’incremento della produttività per cliente e per sportello e della redditività anche grazie all’efficientamento derivante dall’integrazione delle fabbriche di prodotto nei segmenti di business ad alto valore aggiunto (in particolare wealth management & protection), facendo leva su un modello di distribuzione e offerta internalizzato;
-la capacità di attrarre nuovi talenti con un forte impegno a sostenere la crescita del core business attraverso nuove assunzioni, favorendo in tal modo il ricambio generazionale all’interno del Gruppo senza impatti sociali;
-l’allineamento alle best policies creditizie e di risk management di Intesa Sanpaolo;
-il mantenimento di una dotazione patrimoniale solida anche all’esito dell’operazione;
-l’accelerazione del de-risking degli attivi di UBI Banca senza oneri per gli azionisti, aumentando il grado di copertura dei crediti deteriorati ai livelli di Intesa Sanpaolo e riducendo i crediti unlikely to pay e in sofferenza.
Nel comunicato, Intesa SP chiarisce anche il punto della clausola MAC (Material adverse change) che pone un vincolo sospensivo all’offerta sostenendo di non vedere come conseguenza dell’epidemia Covid-19 degli effetti tali da dover sospendere l’offerta. Una precisazione per rispondere alle istanze presentate al tribunale da parte di Ubi per dichiararsi libera dai vincoli della “passivity rule” derivante dall’ops in quanto Intesa SP non avrebbe confermato la validità dell’ops in particolare riguardo alle clausole MAC.
Nel comunicato di Intesa SP si legge infatti: “A seguito dell’autorizzazione ricevuta da parte della Banca Centrale Europea, Intesa Sanpaolo ritiene, pur non disponendo tuttora di informazioni in merito ai possibili effetti pregiudizievoli della pandemia da COVID-19 su UBI Banca, che ragionevolmente dalla pandemia non derivino effetti tali da modificare negativamente l’attività di UBI Banca e/o la situazione finanziaria, patrimoniale, economica o reddituale sua e/o delle società del Gruppo UBI (oltre ad analoghi effetti per l’Offerta e per Intesa Sanpaolo); di conseguenza, Intesa Sanpaolo non includerà tra le condizioni di efficacia dell’Offerta la pandemia da COVID-19 e i suoi effetti”.