Nel pomeriggio le principali piazze del Vecchio Continente si muovono miste, aspettando l’intervento di Christine Lagarde davanti al Parlamento Europeo, con il Ftse Mib di Milano a +0,8% in area 20.343 punti, sostenuto dal comparto bancario e dai petroliferi.
Nel frattempo, sempre nel Vecchio Continente, l’Ibex35 di Madrid guadagna lo 0,9%, il Ftse100 di Londra lo 0,2% mentre il Cac40 di Parigi e il Dax30 di Francoforte cedono lo 0,1 per cento.
Oltreoceano, apertura positiva per Wall Street con il Dow Jones a +0,8%, l’S&P500 a +0,4% e il Nasdaq a +0,1%.
Seduta dall’andamento cauto per i principali listini europei, reduci da un’ottava caratterizzata dagli acquisti e da un diffuso ottimismo verso una rapida ripresa dell’economia in scia alla progressiva riapertura delle attività dopo i lockdown.
La decisione della Bce di incrementare il programma di acquisti PEPP e il sorprendente Job Report Usa di maggio hanno sostenuto il rally intrapreso dai listini europei che restano ora in attesa della riunione della Federal Reserve in programma nei prossimi giorni, da cui poter trarne ulteriore slancio.
Appuntamento da cui gli operatori si attendono una riconferma da parte della banca centrale americana a utilizzare tutto l’arsenale a propria disposizione per contrastare i danni economici provocati dalla pandemia.
Sul fronte macro, l’agenda odierna ha visto in mattinata il crollo della produzione industriale tedesca proseguire anche ad aprile (-17,9% m/m e -25,3% a/a) e appesantire di conseguenza il Dax30 nella seduta odierna.
Sul forex, il cambio euro dollaro (Eur/Usd) sale in area 1,1307 mentre il cambio del biglietto verde con la divisa giapponese scende a 109,05 (Usd/Jpy).
Tra le materie prime, scendono le quotazioni del greggio con il Brent (-1,2%) a 41,80 dollari al barile e il Wti (-1,6%) a 38,91 dollari al barile. Nel weekend è stato raggiunto l’accordo all’interno dell’Opec+ per estendere fino a luglio i tagli record alla produzione di 9,7 milioni di barili al giorno.
Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del decennale italiano scende all’1,40% con il relativo spread verso il governativo tedesco a 170 punti base.
Tornando a Piazza Affari, Bper si posiziona in testa al Ftse Mib (+7,6%). Denaro anche su Mediobanca (+5,8%), Unicredit (+4,6%) e UBI Banca (+3,9%). In coda STM (-2,9%) e Diasorin (-3,7%).