Il Ftse Mib di Milano viaggia in territorio positivo, sostenuto dalla buona intonazione del comparto bancario e dei petroliferi, guadagnando lo 0,7% in area 20.327 punti dopo un’inizio di seduta in frazionale ribasso.
Inversione di rotta nel corso della mattinata anche per l’Ibex3 di Madrid (+0,9%) e il Ftse100 di Londra (+0,3%) mentre restano arretrati e ancora in territorio negativo il Dax30 di Francoforte (-0,4%) e il Cac40 di Parigi (-0,5%).
I principali listini del Vecchio Continente si muovono pertanto misti, reduci da un’ottava caratterizzata dagli acquisti e da un diffuso ottimismo verso una rapida ripresa dell’economia in scia alla progressiva riapertura delle attività dopo i lockdown.
Una settimana all’insegna del denaro sostenuta anche dalle positive indicazioni emerse dal meeting della Bce e dal Job Report Usa di maggio che lo scorso venerdì ha sorpreso gli operatori con un incremento di oltre 2,5 milioni di posti lavori nel settore non-agricolo (perdita attesa di 7,5 milioni posti di lavoro).
Le attenzioni degli operatori si spostano ora verso l’intervento nel pomeriggio di Christine Lagarde al Parlamento europeo e verso la riunione della Federal Reserve in programma nei prossimi giorni, da cui è attesa una riconferma della banca centrale americana a utilizzare tutto l’arsenale a propria disposizione per contrastare i danni economici provocati dalla pandemia.
L’agenda odierna macro ha visto il PIL giapponese del primo trimestre 2020 in calo dello 0,6% su base mensile (-0,5 consensus) e del 2,2% su base annuale (-2,1% consesus). Si segnala inoltre il crollo della produzione industriale tedesca ad aprile (-17,9% m/m e -25,3% a/a).
Sul forex, il biglietto verde è poco mosso nei confronti delle altre valute, dopo l’incremento a sorpresa dei non farm payroll dello scorso mese. Il cambio euro/dollaro sale leggermente in area 1,1291, mentre il dollaro/yen scende a 109,48.
Tra le materie prime, prosegue il rialzo delle quotazioni del greggio con il Brent (+1%) a 42,73 dollari al barile e il Wti (+0,8%) a 39,87 dollari al barile dopo l’accordo raggiunto nel weekend dall’Opec+ per estendere fino a luglio i tagli record alla produzione di 9,7 milioni di barili al giorno.
Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del decennale italiano scende all’1,41% con il relativo spread verso il governativo tedesco a 170 punti base.
Tornando a Piazza Affari, Saipem (+5,9%) guida il principale listino. Forti acquisti anche su Bper (+5,6%) e Mediobanca (+5%) e Azimut (+4,9%). In coda Amplifon (-3,3%) e Diasorin (-6,1%).