Seduta dall’andamento altalenante per le principali piazze del Vecchio Continente con il FTSE Mib di Milano che ha chiuso la sessione in rialzo dello 0,2% a 20.231 punti, dopo aver invertito la direzione più volte nel corso della giornata.
L’Ibex35 di Madrid ha guadagnato lo 0,4% mentre il Ftse100 di Londra ha ceduto lo 0,2%, il Dax30 di Francoforte lo 0,2% e il Cac40 di Parigi lo 0,4 per cento.
Intorno alle ore 18:00, oltreoceano Wall Street viaggia in territorio positivo con il Dow Jones a +0,9%, lo S&P500 a +0,5% e il Nasdaq a +0,3%.
Inizio settimana dall’andamento cauto per i maggiori listini europei, reduci da un’ottava all’insegna del denaro in scia al diffuso ottimismo dopo la decisione della Bce di incrementare il programma di acquisti PEPP e il sorprendente Job Report Usa di maggio.
L’intervento odierno di Christine Lagarde davanti al Parlamento Europeo ha sottolineato l’importanza dell’approvazione di un accordo sul Recovery Fond da parte dell’UE, ricordando inoltre come le misure adottate dalla BCE hanno allontanato lo spettro di una crisi finanziaria.
Le attenzioni si spostano ora verso la riunione della Federal Reserve in programma mercoledì, da cui i listini europei potrebbero trarre ulteriore slancio: gli operatori si attendono una riconferma da parte della banca centrale americana a utilizzare tutto l’arsenale a propria disposizione per contrastare i danni economici provocati dalla pandemia.
Sul fronte macro, si segnala il nuovo crollo della produzione industriale tedesca ad aprile (-17,9% m/m e -25,3% a/a) che ha prontamente appesantito il Dax30.
Sul forex, il cambio euro dollaro (Eur/Usd) sale in area 1,1294 mentre il cambio del biglietto verde con la divisa giapponese scende a 108,57 (Usd/Jpy).
Tra le materie prime, scendono le quotazioni del greggio con il Brent (-3%) a 41,01 dollari al barile e il Wti (-3,4%) a 38,19 dollari al barile. Giornata movimentata per il greggio che, dopo l’ottimismo infuso dall’accordo raggiunto dall’Opec+, è stato spinto al ribasso dall’annuncio che l’Arabia Saudita non intende continuare ad apportare ulteriori tagli dopo giugno.
Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del decennale italiano scende all’1,39% con il relativo spread verso il governativo tedesco a 171 punti base. Nel corso del suo intervento Christine Lagarde ha sottolineato come la BCE possa deviare e devierà in merito alla regola del “capital key” che disciplina gli acquisti dell’istituto di Francoforte.
Tornando a Piazza Affari, i bancari hanno ampiamente sostenuto il FTSE Mib insieme ai petroliferi che sul finale della seduta, complice l’inversione di rotta dei prezzi del petrolio, hanno ridotto i guadagni della mattinata. In testa all’indice BPER (+4,8%), denaro anche su Unicredit (+3,9%) e Mediobanca (+3,1%). Vendite invece su STM (-4,3%) e Nexi (-4%).