Nel weekend, l’Opec+ ha deciso di estendere di un mese i tagli record alla produzione impegnandosi inoltre ad adottare un approccio più rigoroso per far rispettare gli accordi.
Positive le quotazioni del greggio anche se la notizia era probabilmente già stata scontata la scorsa settimana, la sesta consecutiva in rialzo per il petrolio, con il Brent (+1,3%) che ora viaggia a 42,8 dollari e il Wti (+0,9%) tornato in area 40 dollari.
I Paesi dell’Opec+ hanno raggiunto un accordo per estendere di un mese, fino alla fine di luglio, il taglio alla produzione di 9,7 milioni di barili al giorno (pari a quasi il 10% delle forniture globali), concordato nell’aprile scorso.
Il prolungamento dei tagli all’offerta rappresenta una vittoria per Russia e Arabia Saudita, che hanno confermato il loro impegno per sostenere il mercato petrolifero globale convincendo anche i paesi più reticenti come Iraq e Nigeria a rispettare la promessa di ridurre l’output.
I Paesi che hanno superato le quote di maggio e giugno, infatti, compenseranno questa produzione in eccesso con tagli extra che effettueranno da luglio a settembre.
Infine, il comitato congiunto di monitoraggio si riunirà ora una volta al mese per assicurare l’equilibrio tra domanda e offerta, all’interno di un quadro in cui domina ancora l’incertezza sulla ripresa dell’economia globale dopo la pandemia.