Nel pomeriggio le principali piazze del Vecchio Continente continuano a viaggiare in territorio negativo, mostrando i primi segnali di interruzione di uno storico rally che aveva riportato l’azionariato in prossimità dei livelli pre-covid di febbraio.
Intorno alle ore 16:00, il Ftse Mib di Milano cede l’1,7% in area 19.881 punti. Il Ftse100 di Londra lascia sul terreno il 2,1%, l’Ibex35 di Madrid il 2%, il Dax30 di Francoforte l’1,8% e il Cac40 di Parigi l’1,6 per cento.
Oltreoceano, nel frattempo, Wall Street ha aperto sotto la parità, come avevano lasciato presagire i futures nel corso della mattinata, con il Dow Jones in calo dell’1,4%, lo S&P500 dell’1,2% e il Nasdaq dello 0,4 per cento.
Il risk appetite, in scia all’ottimismo sulle riapertura delle attività e che aveva caratterizzato il sentiment dei mercati nelle ultime settimane, sembra essere stato accantonato dalle preoccupazioni sull’effettivo stato di salute dell’economia.
La Banca Mondiale ha sottolineato difatti come quest’anno si assisterà alla peggiore contrazione dalla Seconda Guerra Mondiale. Ulteriori spunti potranno inoltre emergere dalla conferenza di Jerome Powell che chiuderà il meeting della Federal Reserve in programma tra oggi e domani.
Gli operatori non si attendono particolari nuove misure straordinarie dopo quelle varate negli ultimi mesi ma resta vivo l’interesse verso le proiezioni dell’economia americana.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,1341 (Eur/Usd) mentre il dollaro-yen scende a 107,84 (Usd/Jpy)
Tra le materie prime,l’annuncio che l’Arabia Saudita non intende prolungare i tagli oltre il mese di giugno ha prontamente innescato una spinta al ribasso dopo l’euforia dell’accordo raggiunto dall’Opec+: Brent (-1%) a 40,41 dollari al barile e WTI (-0,4%) a 38,02 dollari al barile.
Per quanto riguarda l’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano si attesta all’1,43%, con il relativo spread verso il bund tedesco a 176 punti base.
Tornando infine a Piazza Affari, seduta di acquisti su CNH (+2,2%) dopo il debutto positivo di Nikola a Wall Street, di cui Iveco detiene il 7,1%. Positive anche Prysmian (+1,8%) e Nexi (+1,8%). Vendite sul comparto bancario dopo le restrizioni alla distribuzione di dividendi fino a Gennaio 2021 annunciate da Christine Lagarde.