Mattinata all’insegna delle vendite per le principali piazze del Vecchio Continente, reduci da uno storico rally che ha spinto le quotazioni in prossimità dei livelli pre-covid di febbraio.
Intorno alle ore 11:40, il Ftse Mib di Milano cede l’1,9% in area 19.857 punti. L’Ibex35 di Madrid lascia sul terreno l’1,9%, il Dax30 di Francoforte l’1,7%, il Cac40 di Parigi l’1,5% e il Ftse 100 di Londra l’1,4 per cento.
Le attenzioni sono rivolte ora verso il meeting della Federal Reserve in programma tra oggi e domani che si concluderà domani con la conferenza di Jerome Powell.
Gli operatori non si attendono particolari nuove misure straordinarie dopo quelle varate negli ultimi mesi ma resta vivo l’interesse verso le proiezioni sulla ripresa dell’economia americana.
Nelle ultime settimane, ricordiamo, le borse mondiali hanno messo a segno una brillante performance in scia all’ottimismo sulle riapertura delle attività e i primi segnali di ripresa economica.
Le speranze verso un rapido recupero sono contrastate tuttavia dalle preoccupazioni sull’effettivo stato di salute dell’economia, con la Banca Mondiale che ha avvisato come quest’anno si assisterà alla peggiore contrazione dalla Seconda Guerra Mondiale.
Nel frattempo, sul forex il biglietto verde torna a guadagnare terreno con il cambio euro/dollaro in calo a 1,1267 (Eur/Usd) mentre il dollaro-yen scende a 107,92 (Usd/Jpy)
Tra le materie prime, in calo le quotazioni del greggio con il Brent (-1,4%) a 40,25 dollari al barile e il WTI (-1,9%) a 37,45 dollari al barile, dopo l’annuncio che l’Arabia Saudita non intende prolungare i tagli oltre il mese di giugno.
Per quanto riguarda l’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano scende all’1,41%, con il relativo spread verso il bund tedesco a 175 punti base.
Tornando infine a Piazza Affari, seduta di acquisti su Diasorin (+1,6%) dopo le vendite degli ultimi giorni. Denaro anche su CNH (+1%) e Ferrari (+1%). Prese di beneficio sul comparto bancario con Mediobanca a -4,3%, Unicredit -4,4% e Banca Mediolanum -4,9%.