La banca innovativa creata lo scorso anno da Corrado Passera vede confermato il proprio modello di business, nonostante lo scenario determinato dalla diffusione del Covid-19. Anzi, le trasformazioni portate dalla pandemia potrebbero allargare il quadro delle potenzialità. L’istituto, che ha aperto il 2020 con buoni risultati, prevede di archiviare l’anno in corso con un utile, anche se un po’ inferiore alle attese. Nel medio periodo, tuttavia, le attività della banca potrebbero ricevere nuovi impulsi dalle dinamiche di mercato in atto.
- Fagioli illustra le priorità strategiche della divisione Sme
- La prima priorità è il supporto alle aziende clienti con moratorie e finanziamenti
- La seconda priorità è l’ingresso nel settore degli acquisti di portafogli di Utp
- In arrivo il secondo acquisto di un pacchetto di crediti Utp
- L’andamento nei primi mesi del 2020
- Le prospettive per l’anno in corso
La tempesta innescata dalla diffusione del virus Covid-19 coglie illimity proprio nel momento in cui, dopo avere superato la fase di start-up, inizia a mostrare i frutti della propria attività. Il primo trimestre 2020 è infatti partito in modo molto positivo ed evidenzia un utile netto di 7,2 milioni, quasi cinque volte quanto realizzato negli ultimi tre mesi del 2019, pur includendo i primi effetti della pandemia e l’adozione di un approccio più prudente.
Le prospettive rimangono positive. Nonostante gli impatti che la propagazione del virus potrà avere sulle economie mondiali, per l’istituto fondato e guidato da Corrado Passera la nuova situazione potrà aprire, nel medio periodo, diverse opportunità e permettere un ampliamento del business, anche grazie ai Decreti sulle garanzie pubbliche che forniscono una diminuzione del rischio proprio nelle aree in cui opera illimity.
L’attuale contesto conferma infatti la validità del modello di business basato su una proposta di servizi innovativi e su una forte digitalizzazione, caratteristica che ha permesso alla banca di passare con agilità in modalità smart working in modo rapido e senza costi aggiuntivi.
Il lockdown ha creato un incremento di domanda di servizi digitali di cui ha beneficiato la banca diretta del gruppo, che ha continuato anche in questo periodo ad arricchire la propria offerta di servizi, come è stato il caso dell’avvio a metà maggio della funzione Payment Initiation Service (PIS) che permette di effettuare pagamenti da conti di altre banche aggregati nella sua piattaforma.
Sono previste dinamiche positive anche per il comparto dei crediti Utp, Unlikely to pay, su cui le banche tradizionali stanno iniziando a focalizzarsi in ottica di migliorare la gestione, dopo che nei mesi passati si sono dedicate alla riduzione delle sofferenze. È in atto un processo di de-risking che la crisi portata dal Covid-19 potrebbe accelerare.
illimity è ben posizionata per coglierne le potenzialità, anche grazie al vantaggio competitivo, rispetto ai fondi, di essere un istituto di credito, in grado quindi di operare su tutte le forme tecniche per fornire la nuova liquidità necessaria al rilancio delle aziende in difficoltà.
Infine, il gruppo si aspetta di poter sviluppare ulteriormente l’area del lending, grazie ai provvedimenti del Governo, come i decreti Cura Italia, Liquidità e Rilancio, che permettono alle imprese di erogare crediti garantiti dallo Stato e consentono alle banche di immettere più liquidità nel sistema ampliando il portafoglio dei crediti, riducendo il consumo di capitale regolamentare, senza incrementare eccessivamente il livello di rischio, ad eccezione dell’area factoring per le quali le garanzie statali sono piuttosto limitate.
Enrico Fagioli, Head della Divisione Sme, delinea le prospettive per il comparto alla luce del nuovo contesto.
Fagioli illustra le priorità strategiche della divisione Sme
La definizione delle priorità strategiche per la divisione Sme di illimity viene parzialmente ridisegnata dagli effetti della diffusione del virus Covid-19, che aprono uno scenario con incertezze, ma anche con alcune opportunità.
“In questo momento, abbiamo due tipologie di priorità, alcune legate alla situazione contingente, altre che riguardano i nostri progetti più strutturali” sintetizza Fagioli.
“Tra le misure connesse a questa fase rientra la necessità di sostenere le imprese clienti con moratorie e concessioni di finanziamenti, anche con l’accesso alle garanzie statali. Provvedimenti che potrebbero anche accelerare l’attività, in particolare quelle dell’area Crossover.
“Un’altra priorità”, prosegue il responsabile della Divisione Sme di illimity, “riguarda l’area dei crediti classificati Utp. Vogliamo infatti allargare la nostra attività all’acquisto di portafogli Utp e non più solo di singole posizioni”.
La prima priorità è il supporto alle aziende clienti con moratorie e finanziamenti
“La nostra priorità, in questo momento, è aiutare le aziende clienti a superare l’emergenza Covid-19. Abbiamo garantito in modo molto veloce moratorie su rimborsi di capitale e di interessi, sia nell’ambito di quanto previsto dai diversi Decreti sia per nostra iniziativa. Le richieste ricevute sono state più di 170 per un’esposizione di 81 milioni, richieste a cui abbiamo già risposto e che non produrranno un impatto sul nostro conto economico”.
Altro ambito di azione è quello dei finanziamenti. “Molte aziende hanno bisogno di mezzi finanziari freschi per ripartire dopo il lockdown. Pensiamo per esempio al finanziamento di tutti i costi extra per l’adeguamento dell’attività produttiva alle nuove norme, per il ripristino delle scorte e per il finanziamento del circolante, oltre che per investimenti di natura più strutturale.
In questo caso le aziende fino a 500 dipendenti”, prosegue Fagioli, “possono accedere ai finanziamenti garantiti dal Fondo centrale di garanzia per un massimo di 5 milioni e per importi maggiori ai finanziamenti garantiti dalla Sace, che opera anche nei confronti di aziende più grandi. Ad oggi abbiamo erogato finanziamenti con la garanzia pubblica per circa 7 milioni e stiamo valutando ulteriori interventi della specie per altri 75-100 milioni”.
“Questa attività viene svolta dalla nostra area Crossover, che già a fine aprile ha superato l’obiettivo di tutto l’anno con 362 milioni di finanziamenti originati. Tenuto conto dell’assorbimento di capitale dell’attività di credito e delle misure previste nei decreti governativi, possiamo prendere in considerazione di ampliare ulteriormente l’attività in quanto uno degli effetti principali delle misure è di ridurre i Risk Weighted Asset (RWA)”.
La seconda priorità è l’ingresso nel settore degli acquisti di portafogli di Utp
“Abbiamo deciso di accelerare la nostra crescita nell’ambito dell’acquisto dei crediti Utp valutando operazioni di acquisto di portafogli. Finora”, spiega Fagioli, “la nostra principale strategia è stata quella di acquisire posizioni relative a una singola azienda.
In pratica l’acquisto dei crediti Utp avveniva, una volta individuata un’impresa con interessanti prospettive di Turnaround, contattando le banche creditrici per rilevare le loro posizioni al fine di assumere, in quanto creditore, un ruolo rilevante nei confronti dell’azienda con la quale impostare un costruttivo percorso di ripresa. Un processo che richiede una lunga fase di contatti e trattative.
Lavorando in sinergia con la divisione Distressed Credit Investments & Services possiamo fare un’offerta per acquisire portafogli di Utp di differente tipologia messi sul mercato da singole banche e contribuendo a dare un significativo impulso e una forte accelerazione all’attività di investimento”.
In arrivo il secondo acquisto di un pacchetto di crediti Utp
Un primo passo in questa direzione è stato effettuato a fine 2019 con l’acquisto di un portafoglio da Mps, ora stiamo partecipando ad una procedura di dismissione di un portafoglio Utp messa in vendita da UniCredit.
Il mercato della vendita degli Utp è in grande fermento, poiché gli istituti di credito, dopo avere fatto pulizia degli Npl, si focalizzano adesso sulle inadempienze probabili.
Un settore, quello degli Utp, in cui un vantaggio concorrenziale è rappresentato dalla capacità di erogare anche nuova finanza per sostenere la ripresa delle aziende. “I portafogli di crediti Utp messi in vendita dalle banche presentano tipicamente due tipologie di posizioni”, osserva Fagioli, “controparti da gestire in ottica liquidatoria e di recupero – gone concern – ed altre da gestire in ottica di continuità e rilancio – going concern”.
Fagioli precisa che “l’acquisto di posizioni going concern presenti nel portafoglio di una singola banca consente di valutare ipotesi di acquisto ulteriore delle stesse posizioni detenute da altre banche in una logica di investimento che porta illimity ad avere un ruolo di creditore importante per gestire il processo di Turnaround dell’azienda”.
Un approccio che permette di crescere più velocemente. “Il fatto di essere già presenti nel parterre dei creditori rende più facile impostare delle trattative per rilevare anche le quote delle altre banche. Questo agevola inoltre il dialogo con l’azienda e ci permette di iniziare le trattative avendo già un set informativo più ampio” conclude Fagioli.
L’andamento nei primi mesi del 2020
“I primi mesi dell’anno sono andati bene. Al 30 aprile il totale dei crediti generati dalla divisione Sme era pari a 660 milioni. Se a questa cifra aggiungiamo le operazioni in elevato stadio di avanzamento e la pipeline visibile fino a fine anno”, spiega Fagioli, “arriviamo sopra al miliardo. Cifra molto vicina al target di 1,2-1,3 miliardi indicato dal business plan per il 2020”.
Per quanto riguarda il settore del Crossover la domanda è molto forte. Sono state realizzate 27 operazioni con un taglio medio compreso tra i 5 e i 10 milioni e in comparti di attività molto diversificati.
“Pensiamo che gli impatti derivanti dal Covid siano contenuti anche grazie alla diversificazione degli investimenti che vede l’attività di Crossover investita limitatamente nei settori più esposti alla pandemia, in una percentuale di circa il 14%, mentre per il Turnaround le posizioni verso le quali siamo esposti sono un numero contenuto, costantemente monitorate e molto spesso la banca ha una posizione di super seniority nei confronti degli altri debitori. Infine, il portafoglio del factoring è ampiamente assicurato”.
Le prospettive per l’anno in corso
La banca prevede uno scenario di profonda recessione nel 2020 per il PIL italiano, seguita da un parziale recupero nel 2021.
Nonostante tali dinamiche, illimity conferma l’attesa di un risultato in utile nel 2020, seppur in misura parzialmente inferiore rispetto ai target. Stime che, tuttavia, non includono i frutti dei nuovi progetti e i benefici che potrebbero derivare dalle misure di supporto all’economia e al settore bancario messe a punto dal Governo italiano e dalle istituzioni europee.
illimity rivedrà quindi i propri target per il 2020 dopo il primo semestre, che dovrebbe essere il più difficile per le imprese, dato che molte hanno dovuto chiudere a marzo, aprile e buona parte di maggio a causa delle misure restrittive.
Nel corso dell’anno, inoltre, anche sulla base dell’andamento del gruppo nel primo semestre, saranno aggiornati i target di lungo periodo per tenere conto del rallentamento in atto, ma anche delle nuove iniziative in cantiere.