Il Governo tiene monitorata l’evolversi della situazione sull’asse Mediobanca-Generali dopo la richiesta effettuata alla Vigilanza da parte di Delfin, la holding che fa capo a Leonardo Del Vecchio, di salire oltre il 10% del capitale di Mediobanca e portarsi fino in prossimità del 20 per cento.
Gli operatori di mercato si chiedono quali potrebbero essere le potenziali ripercussioni sull’assetto azionario di Generali, di cui Mediobanca è il primo azionista con il 12,86% del capitale, qualora Del Vecchio ricevesse l’ok dalla BCE. Lo stesso Del Vecchio detiene il 4,84% della compagnia triestina, facendone il terzo socio.
Secondo quanto riporta Mf, nei giorni scorsi il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, e il vice ministro dello Sviluppo, Stefano Buffagni, avrebbero parlato della possibilità di coinvolgere Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), nell’ottica di una mossa difensiva, con l’acquisto di una partecipazione simbolica in Generali, che viene considerata strategica per il sistema Paese. Al momento si tratterebbe di un’ipotesi ancora molto remota.