La Bce riconosce gli sforzi fatti da Carige nel de-risking, supportati dal rafforzamento patrimoniale, e di conseguenza rivede al ribasso i requisiti Srep. L’istituto guidato da Francesco Bruno ha comunicato che la Bce, a conclusione del processo di revisione e valutazione prudenziale SREP (“Supervisory Review and Evaluation Process”) condotto con data di riferimento del 31 dicembre 2019 e tenendo conto delle informazioni rilevanti ricevute successivamente a tale data, ha notificato la nuova decisione in materia di requisiti prudenziali da rispettare su base consolidata.
“La profonda azione di derisking fin qui realizzata e il rafforzamento patrimoniale condotto a fine 2019” si legge nella nota, “hanno consentito il ridimensionamento del portafoglio crediti deteriorati ad un ammontare inferiore al target 2019 assegnato da BCE e il raggiungimento di indicatori di rischiosità allineati alla media delle banche italiane sotto la diretta supervisione della BCE. L’Autorità di Vigilanza ha riflesso tale importante risultato in una riduzione di 50 bps del requisito aggiuntivo di Pillar 2 (“P2R”) rispetto a quanto precedentemente richiesto nell’ultima SREP decision del 2017”.
Il livello minimo di Common Equity Tier 1 ratio richiesto è pari al 9,75%, ed è determinato come somma del requisito regolamentare minimo di Pillar 1 (4,5%), del requisito aggiuntivo di Pillar 2 (2,75%) e della riserva di conservazione del capitale – Capital Conservation Buffer (2,50%).
Il Total SREP Capital Requirement (“TSCR”), comprensivo del requisito regolamentare minimo di Pillar 1 pari all’8% e del requisito aggiuntivo di Pillar 2, è quindi pari al 10,75%. L’Overall Capital Requirement (OCR) richiesto è pari al 13,25%.
La BCE ha inoltre notificato a Banca Carige come il requisito aggiuntivo di Pillar 2 possa detenersi sotto forma di capitale primario di classe 1 (CET1) almeno per il 56,25% e di capitale di classe 1 almeno per il 75%.
Per quanto ancora attiene ai requisiti di natura prudenziale, alla luce delle valutazioni in merito ai dispositivi, alle strategie, processi e meccanismi posti in essere dalla Banca per fronteggiarne il rischio, la BCE ha concluso che non sono necessari requisiti aggiuntivi di liquidità.
Nella medesima comunicazione, con specifico riferimento alla copertura dei crediti deteriorati (Non- Performing Exposures – “NPE”), BCE ha espresso alla Banca la raccomandazione di implementare un graduale adeguamento dei livelli di coverage sullo stock di crediti deteriorati in essere al 31 marzo 2018 (secondo una logica complementare alle indicazioni fornite nell’Addendum alle Linee guida della BCE per le banche sugli NPE generati a partire da aprile 2018) a partire da un 40% entro il 2020 fino al 100% entro il 2026 per gli NPE garantiti con anzianità superiore ai 7 anni, e da un 50% entro il 2020 fino al 100% entro il 2025 per gli NPE non garantiti con anzianità superiore ai 2 anni.