Seduta incerta ieri a Wall Street sulla quale pesa nel finale la riunione bimensile della Federal Reserve che conferma l’attuale livello di Quantitative Easing escludendo il ricorso ai tassi negativi.
Wall Street chiude in negativo ad eccezione del listino tecnologico. Nel dettaglio, il Dow Jones cede un punto percentuale, lo S&P500 lo 0,5% mentre il Russell 2000 si inabissa di due punti e mezzo percentuali.
VIX in risalita di quasi otto punti percentuali a quota 27,6 punti.
Powell abbassa tuttavia le stime sul calo del Pil e conferma che i danni all’economia americana per la prolungata chiusura non saranno temporanei.
Dieci degli undici settori dello S&P500 hanno chiuso ieri in rosso trascinati dal comparto dell’energia (-4,9%) e dai finanziari (-3,7%). In forte calo anche gli industriali (-2,4%), mentre solo la tecnologia (+1,6%) registra un segno positivo.
Nel comparto obbligazionario rendimenti in discesa di otto punti base sulla scadenza decennale allo 0,74%.
Petrolio ancora in salita, malgrado un sensibile incremento delle scorte settimanali domestiche. L’oro nero sale a 39,60 dollari al barile (+1,7%).
Volano i metalli preziosi in scia alle dichiarazioni della Fed a sostegno dell’economia. L’oro avanza di un punto percentuale e l’argento di quasi tre risalendo al di sopra dei 18 dollari l’oncia.
Infine, sul mercato valutario il dollaro prima sbanda oltre 1,14 nei confronti dell’euro e poi scambia in rialzo nella mattinata asiatica a quota 1,134.