Atlantia ha pubblicato i risultati del primo trimestre 2020, che risentono dell’impatto della pandemia causata dal Covid19 sulle concessionarie autostradali e aeroportuali del Gruppo, ma complessivamente sovraperformano le stime degli analisti.
Il traffico sulla rete autostradale gestita ha riportato una variazione pari a -20,7% in Italia, -12,1% in Spagna, -10,7% in Francia, -13,4% in Cile, -1,9% in Brasile. Con riferimento agli scali aerei in gestione, il traffico passeggeri mostra una variazione pari a -33,3% per Aeroporti di Roma e a -21,0% per Aéroports de la Côte d’Azur.
Nel trimestre, i ricavi operativi sono diminuiti del 14,7% a 2.210 milioni (-10% su base omogenea). Il dato è migliore rispetto alla stima media di 2,15 miliardi indicata dal consensus di Bloomberg.
In particolare, i ricavi da pedaggio sono calati di 344 milioni (-16,4%), 277 milioni al netto dell’effetto negativo dei tassi di cambio. L’impatto del Covid-19 ha comportato una riduzione di traffico sia sulla rete del settore autostradale italiano (-20,7%) sia sulla rete del gruppo Abertis (-12,9%), tale da determinare un decremento complessivamente pari a 224 milioni.
Le variazioni di perimetro incidono negativamente per 56 milioni, attribuibili al termine della concessione della società spagnola Aumar al 31 dicembre 2019. Gli adeguamenti tariffari all’estero hanno compensato i volumi di traffico negativi in Cile, Brasile e Polonia determinati dalla pandemia, con un contributo netto positivo di 3 milioni.
I ricavi per servizi aeronautici sono pari a 120 milioni, in calo di 51 milioni rispetto al primo trimestre 2019 (-29,8%) principalmente per l’impatto sui volumi di traffico di Aeroporti di Roma e del gruppo Aéroports de la Côte d’Azur, tale da determinare un decremento rispettivamente di 43 milioni e 8 milioni.
Gli altri ricavi operativi sono complessivamente pari a 339 milioni, in aumento del 4,3% principalmente per i maggiori ricavi di Pavimental verso committenti terzi (31 milioni), del gruppo Telepass (6 milioni) e del gruppo Abertis (6 milioni), parzialmente bilanciati dai minori ricavi da royalties delle aree di servizio sulla rete del Gruppo Autostrade per l’Italia (16 milioni) e ai minori ricavi non aviation di Aeroporti di Roma (13 milioni) e del gruppo Aéroports de la Côte d’Azur (3 milioni).
L’Ebitda è pari a 1.271 milioni, in riduzione del 19% (-16% su base omogenea), a fronte di 1,20 miliardi attesi dagli analisti.
Gli ammortamenti diminuiscono del 7,4% a 903 milioni, principalmente per la scadenza alla fine dell’esercizio 2019 della concessione di Aumar in Spagna. Gli accantonamenti si riducono del 48,3% a 16 milioni, principalmente in relazione a minori accantonamenti al fondo per rinnovi delle infrastrutture in concessione di Aeroporti di Roma e Traforo del Monte Bianco.
L’Ebit si attesta a 352 milioni, in calo del 36,6%, rispetto al valore medio di 304,4 milioni previsto dal consensus di Bloomberg.
Gli oneri finanziari netti sono pari a 375 milioni, oltre a 2 milioni di perdite su partecipazioni contabilizzate in base al metodo del patrimonio netto. Il peggioramento di 136 milioni (63%) della gestione finanziaria è legato alla svalutazione dei diritti concessori finanziari detenuti dalle concessionarie autostradali argentine e alla rilevazione delle variazioni negative del fair value di alcuni derivati di Interest Rate Swap di Atlantia e Autostrade per l’Italia contabilizzati tra gli strumenti finanziari di non hedge accounting a partire dal 31 dicembre 2019.
Nel primo trimestre 2020 si registra risultato netto negativo per 29 milioni rispetto all’utile netto di 229 milioni del primo trimestre 2019, mentre la perdita netta del periodo di pertinenza del Gruppo ammonta a 10 milioni, rispetto al risultato netto positivo per 157 milioni del periodo di confronto.
L’Indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2020 è pari a 35.470 milioni, in diminuzione di 1.252 milioni rispetto a fine 2019.