Atlantia ritiene “non ragionevolmente probabile il rischio di esercizio della revoca della concessione” e giudica “ragionevolmente possibile la conclusione di un accordo tra la controllata Autostrade per l’Italia con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”.
Il Gruppo, inoltre, definisce “non ragionevolmente probabile il manifestarsi dei rischi di liquidità e finanziari della stessa controllata e di Atlantia per i 12 mesi successivi.”
Pertanto, resta “confermata la valutazione della capacità di Atlantia di continuare a operare in continuità”.
Atlantia ricorda che la controllata Autostrade per l’Italia ha inviato al MIT lo scorso 5 marzo una nuova proposta con la quale ha confermato la propria volontà ad individuare una soluzione concordata e definitiva della controversia avviata dopo il crollo di una sezione del viadotto Polcevera, idonea al soddisfacimento anche del pubblico interesse.
Nei mesi di aprile e maggio sono state inviate altre lettere al MIT, al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Economia e delle Finanze, per ribadire l’esigenza di una tempestiva conclusione concordata della procedura, in quanto il persistere dello stato di incertezza non è più sostenibile dalla società.
Aspi ha dovuto utilizzare il finanziamento di Atlantia da 900 milioni per garantire manutenzioni e investimenti per la sicurezza della rete, rinviando di conseguenza la realizzazione di altri investimenti una volta rinvenute le necessarie dotazioni finanziarie e ha dato mandato ai propri legali di valutare tutte le iniziative necessarie per la tutela della società e del Gruppo, visti i gravi danni.
Pur continuando a confidare in una rapida e positiva soluzione della vicenda di Autostrade per l’Italia, in funzione degli sviluppi delle interlocuzioni con il MIT, il MEF e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Aspi avrà comunque la facoltà di avvalersi di tutti gli strumenti convenzionali a tutela, come confermato dai pareri resi dai propri consulenti.