Mercati – Si spegne il rimbalzo nel finale, Milano termina a +0,4%

Dopo il sell-off della seduta precedente, le borse europee hanno trascorso gran parte della giornata odierna in territorio positivo, perdendo smalto nelle fasi conclusive in scia al rallentamento di Wall Street.

A Piazza Affari il Ftse Mib archivia gli scambi in rialzo dello 0,4% a 18.888 punti, ben al di sotto dei minimi di giornata così come il Cac 40 di Parigi (+0,5%), il Ftse 100 di Londra (+0,5%), l’Ibex35 di Madrid (-0,1%) e il Dax di Francoforte (-0,2%).

Oltreoceano restano positivi Dow Jones (+1,6%), S&P500 (+1,3%) e Nasdaq (+1,1%), che avevano però aperto con progressi nell’ordine dei tre punti percentuali.

Sullo sfondo permangono le preoccupazioni per una recessione prolungata e una seconda ondata di contagi da Covid-19, che hanno appesantito i listini soprattutto nella seduta di ieri, mettendo a dura prova il rally delle ultime settimane che ha riportato l’azionario sui livelli pre-crisi.

Nell’ultima ottava il focus si è concentrato sulla riunione della Fed, che ha fornito un outlook molto prudente sull’economia a stelle e strisce stimando un Pil in calo del 6,5% e un tasso di disoccupazione al 9,3% nel 2020 e prevedendo una ripresa meno rapida di quanto sperato dagli investitori. Oggi, inoltre, il Fondo Monetario Internazionale ha dichiarato che l’economia globale sta rimbalzando a un ritmo più lento delle attese e porterà a lungo le cicatrici di questa pandemia.

Intanto le infezioni sono tornate a salire in alcuni Stati americani, alimentando i timori per un’accelerazione della pandemia, anche se il Segretario del Tesoro Usa Steven Mnuchin ha escluso l’ipotesi di un nuovo lockdown.

Nell’agenda macroeconomica odierna spicca il dato negativo sulla produzione industriale dell’Eurozona, che ad aprile ha fatto segnare la peggior variazione da quando Eurostat effettua le rilevazioni (-17,1% su base mensile, -28% annuo). Da rilevare il crollo della produzione industriale anche nel Regno Unito (-20,3% ad aprile rispetto a marzo, -24,4% su base annua), mentre negli Usa l’indice di fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan è lievemente migliorato a giugno (78,9 punti la stima preliminare).

Sul Forex il dollaro recupera terreno nei confronti delle altre principali valute, salendo a 107,4 yen e portando il cambio con l’euro in calo a 1,124.

Tra le materie prime viaggiano contrastate le quotazioni del greggio con il Brent (+0,3%) a 38,6 dollari e il Wti (-0,9%) a 36,0 dollari, avviandosi a chiudere la prima settimana in calo da oltre un mese.

Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund si riduce lievemente a circa 188 punti base, con il rendimento del decennale italiano in calo all’1,44%.

Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib spicca Atlantia (+3,9%) dopo la pubblicazione dei risultati del primo trimestre, sostenuta soprattutto dall’ottimismo per un accordo con il governo sulla concessione. Bene anche Tim (+3,6%), sottotono invece Bper (-2,3%).