Mercati Usa – Giovedì nero: Dow Jones -6,9%

Wall Street si squaglia come neve al sole in una seduta che mette a nudo tutta la fragilità di un mercato che ha messo a segno un recupero dei listini di oltre il 40% nelle ultime dieci settimane mentre il Paese è in piena recessione, scosso dalle proteste e dai saccheggi di piazza ed in piena recrudescenza dall’espansione del virus in oltre una decina di Stati.

In aggiunta quello che è sembrato un messaggio molto rassicurante mercoledì sera da parte della Federal Reserve si è rivelato invece una conferma che l’intervento della Banca Centrale potrà essere certamente illimitato, ma in quanto l’economia domestica attraverserà mesi di forte contrazione.

Il bilancio della seduta di ieri è molto pesante e vede lo S&P500 in picchiata del 5,9%, il Dow Jones del 6,9%, il Nasdaq del 5,3% mentre il Russell si inabissa di sette punti percentuali e cede oltre il dieci per cento da inizio settimana.

Si incendia il VIX che guadagna il 47% scavalcando tutta l’area dei trenta punti e chiudendo addirittura sopra i quaranta a 40,8.

Tutti gli undici settori dello S&P500 hanno chiuso la seduta in pesante rosso trascinati dall’energia (-9,4%) che subisce il crollo del petrolio (-8,2%) a quota 36,3 dollari al barile.

In caduta libera anche i finanziari (-8,2%) reduci da giornate molto brillanti con le principali banche notevolmente ridimensionate. Citigroup lascia sul terreno il 13,4%, Bank of America il dieci, Well Fargo il 9,8% e J.P.Morgan l’8,3%.

Prosegue il recupero del mercato obbligazionario con rendimenti in forte discesa: il Tbond cede nove punti base allo 0,65% ed il trentennale undici all’1,4%.

Svanisce sul finale il rimbalzo dei metalli preziosi, vittime anch’essi di qualche presa di beneficio. L’oro chiude invariato e l’argento in calo di un punto percentuale dopo una partenza sprint (+3%).

Sul mercato valutario forte recupero del dollaro che mette a segno la migliore seduta degli ultimi due mesi e risale a 1,129 nei confronti della moneta unica.