Gli investitori possono contribuire alla riduzione delle discriminazioni

L’uccisione di George Floyd per mano del corpo di polizia di Minneapolis è l’ennesimo episodio di razzismo sistemico negli Stati Uniti. Le proteste scoppiate in seguito, però, hanno avuto portata globale e ciò ad indicare che il fenomeno non è affatto isolato, ma diffuso anche in organizzazioni e aziende traducendosi in differenziazioni salariali, gerarchiche e di genere.

Sul tema, l’area Finanza Personale di Morningstar, diretta da Christine Benz, ha pubblicato un elenco di indicatori sulle differenze di trattamento tra la popolazione americana. In generale, emerge che tra le varie dimensioni della diseguaglianza etnica la più marcata è quella economica. “In media, le persone di colore hanno minori livelli di reddito, di risparmi previdenziali e più basse percentuali di proprietà della casa rispetto agli altri americani. Queste carenze contribuiscono a produrre altre conseguenze dannose come la scarsa educazione o il più limitato accesso alle cure”, ha dichiarato Benz.

Gli investitori tuttavia possono fare la differenza. Esistono infatti già molti fondi sostenibili che costruiscono il loro portafoglio tenendo in considerazione i fattori ESG. In Europa sono presenti circa 2.500 fondi sostenibili e la loro offerta è in continua crescita. In Italia, ad esempio, sono disponibili una ventina di fondi ad impatto che tengono in considerazione anche gli aspetti sociali: diversità di genere, gap retributivo, benessere dei lavoratori, sviluppo delle comunità locali, sono solo alcuni degli indicatori di performance.

Numerosi i vantaggi nell’investire in questo tipo di fondi, tra cui un rendimento non inferiore agli strumenti tradizionali e le misure di azionariato attivo utilizzati dagli stessi gestori, quali il dialogo con le aziende in portafoglio per indurle a cambiamenti positivi in tema ESG o l’esercizio del voto nelle assemblee generali (proxy voting).

Altro strumento chiave sono le risoluzioni a favore delle questioni sociali nelle assemblee. Ad esempio, nell’attuale stagione assembleare statunitense c’è stato un numero record di risoluzioni sui temi ambientali e sociali che sono passate con la maggioranza dei voti degli azionisti.

Tutti strumenti – azionariato attivo, proxy voting e risoluzioni – che stanno contribuendo a migliorare le condizioni dei lavoratori e a ridurre le discriminazioni ma la strada è ancora lunga.