Il Cda di Astaldi ha approvato i bilanci al 31 dicembre 2018 e al 31 dicembre 2019.
I risultati del 2018 sono caratterizzati dal mancato supporto finanziario dall’operatività del Gruppo durante l’intero esercizio, che ha determinato una grave crisi di liquidità sfociata poi nell’avvio della procedura concordataria.
A fine 2018 i ricavi erano pari a 1,04 miliardi (-66% su base annua), l’Ebitda era negativo per 1,1 miliardi (+366,4 milioni nel 2017), l’Ebit anch’esso negativo per 1,8 miliardi (+76,3 milioni nel 2017) e l’esercizio si è chiuso con una perdita di 1,9 miliardi (-101 milioni nel 2017).
L’indebitamento finanziario netto a fine 2018 era pari a 2,1 miliardi (1,3 miliardi al 31 dicembre 2017). Negativo anche il patrimonio netto per 1,4 miliardi (+549,4 milioni al 31 dicembre 2017).
Nel 2019 Astaldi, al fine di rendere omogeneo il confronto con l’esercizio precedente, ha effettuato un restatement dei risultati del 2018 separando i valori economici delle discontinued operation (attività destinate alla vendita) in un’apposita voce nel conto economico, al netto dei relativi effetti fiscali.
Pertanto a fine 2019 i ricavi risultano pari a 1,5 miliardi, in crescita del 50% dal valore restated di 984,4 milioni del 2018, con un andamento della produzione che conferma il trend di ripresa industriale previsto nel Piano Concordatario.
Il fatturato è stato realizzato per il 32% in Italia, mentre il 68% derivante dall’estero è stato supportato in particolare da Europa, Cile e Nord America. Dal lato del business il 97% delle vendite è riferito alle Costruzioni, mentre il restante 3% è riferito alle attività O&M.
L’Ebitda si è fissato a 41,9 milioni, rispetto ai -929,5 milioni del 2018 e beneficia delle azioni di efficientamento attuate in esecuzione della Proposta Concordataria e degli effetti di un mix della produzione più orientato verso paesi caratterizzati da minore costo del lavoro.
L’Ebit è pari a 9,7 milioni dai -1,3 miliardi al 31 dicembre 2018, mentre escludendo gli oneri di competenza del periodo legati alla procedura di concordato (circa 30 milioni) l’Ebit adjusted si attesta a 40 milioni, che portano l’Ebit margin adjusted al 2,9%.
L’esercizio si è chiuso con una perdita di 72 milioni, in decisa riduzione rispetto al deficit di 1,9 miliardi del 2018.
L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2019 è pari a 2,3 miliardi, aumentato rispetto a 2,1 miliardi a fine anno 2018.
Il patrimonio netto è negativo per 1,5 miliardi.
Il portafoglio ordini del gruppo a fine 2019 è pari a circa 8 miliardi (9,2 miliardi al 31 dicembre 2018), di cui 6,6 miliardi per attività di Costruzione e 1,3 miliardi per attività O&M.
Riguardo la prevedibile evoluzione della gestione Astaldi segnala che l’udienza per il giudizio di omologazione della Proposta Concordataria, fissata per il 23 giugno 2020, sarà un passaggio fondamentale nell’iter per il ritorno in bonis della società.
Per quanto attiene agli impatti derivanti dall’emergenza Covid-19 Astaldi conferma il sostanziale allineamento nell’arco del piano delle proiezioni economico-finanziarie e commerciali, presumendo che eventuali effetti negativi sul 2020 potranno essere riassorbiti in arco di piano.