Mercati – In rialzo su ottimismo commercio e stimoli economici, Milano a +0,8%

Proseguono gli acquisti sulle borse europee, in linea con l’andamento dei futures di Wall Street, in scia ai segnali positivi dal fronte commerciale e ai nuovi stimoli in arrivo per sostenere la ripresa economica.

A Piazza Affari il Ftse Mib avanza dello 0,8% in area 19.650 punti, ben intonato come il Dax di Francoforte (+0,6%), il Cac 40 di Parigi (+0,9%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,9%) e il Ftse 100 di Londra (+1,1%).

In rialzo di quasi un punto percentuale anche i derivati su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq dopo la chiusura poco mossa di ieri. Possibile volatilità in concomitanza con la contemporanea scadenza di futures e opzioni su indici e titoli (cosiddetto giorno delle “quattro streghe”).

Il sentiment è sostenuto dalla notizia che, a seguito dell’incontro fra i rappresentanti di Cina e Stati Uniti tenutosi alle Hawaii, Pechino intende accelerare gli acquisti di prodotti agricoli americani per rispettare la fase 1 dell’accordo commerciale.

Dinamica che ha messo in ombra le nuove accuse del presidente statunitense Donald Trump, secondo cui la superpotenza asiatica potrebbe aver incoraggiato la diffusione del coronavirus.

Nel Vecchio Continente, focus sulla riunione odierna del Consiglio europeo chiamato a discutere il Recovery Fund da 750 miliardi presentato dalla Commissione UE per rilanciare le economie duramente colpite dalla crisi.

Sul Forex l’euro/dollaro è poco mosso a 1,121 così come il cambio fra biglietto verde e yen a quota 106,3.

Tra le materie prime rimontano le quotazioni del greggio con il Brent (+2,5%) a 42,5 dollari e il Wti (+3%) a 40 dollari, avviandosi a chiudere la settimana in rialzo.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund è stabile a 179 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,38%.

A Piazza Affari, infine, gli acquisti premiano in particolare Ferragamo (+3,5%), Eni (+2,3%) e le utilities Enel (+2,3%) e Terna (+2,5%). Debole Atlantia (-2%) in attesa di una risposta da Bruxelles sulla disputa con il governo per la concessione di Aspi.