Mercati – Giornata all’insegna degli acquisti per l’Europa e Piazza Affari (+1,9%)

Cospicui guadagni per le borse europee, che chiudono in rialzo sostenute dalle indicazioni incoraggianti provenienti dall’agenda macroeconomica e dal commercio.

A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi in progresso dell’1,9% a 19,841 punti, tonico come il Dax di Francoforte (+2,1%), il Cac 40 di Parigi (+1,4%), l’Ibex 35 di Madrid (+1,3%) e il Ftse 100 di Londra (+1,2%).

Oltreoceano, viaggiano positivi il Dow Jones (+0,9%), lo S&P500 (+1%) e il Nasdaq (+1,2%), con quest’ultimo sui massimi storici oltre quota 10.100 punti, spinti anche da un report secondo cui Trump sarebbe pronto ad un nuovo round di aiuti da versare direttamente ai cittadini.

Segnali positivi sul fronte macro, con gli indici Pmi preliminari di giugno in ripresa sia nell’area euro, sia negli Usa, in prossimità dei 50 punti che separano contrazione ed espansione, nonostante gli strascichi della crisi.

A sostenere i listini contribuiscono anche le rassicurazioni del presidente americano sulla tenuta dell’accordo con la Cina, dopo che alcune dichiarazioni decontestualizzate del consulente Peter Navarro avevano fatto temere una rottura fra le due superpotenze.

Intanto l’Organizzazione mondiale del commercio ha aggiornato le stime sugli scambi commerciali globali del primo e del secondo trimestre di quest’anno, che evidenziano rispettivamente un calo del 3% e del 18,5%, permettendo di escludere lo scenario peggiore per il full year 2020 che implicava un crollo del 32%.

Dinamiche che hanno momentaneamente messo in secondo piano i timori per l’incremento dei contagi di coronavirus in diversi stati americani e soprattutto in Brasile, mentre in Germania è scattato il lockdown nella regione del mattatoio da cui è esploso un nuovo focolaio.

Sul Forex, l’euro/dollaro si apprezza a 1,133 mentre il cambio tra biglietto verde e yen si indebolisce a 106,4.

Tra le materie prime restano in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+1,1%) a 43,6 dollari e il Wti (+1,1%) a 41,2 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce a 166 punti base, con il rendimento del decennale italiano in calo all’1,26% mentre al Mef si ragiona sulla riforma fiscale.

Tornando a Piazza Affari, tra le big cap spiccano Fca (+5,8%) in attesa del via libera al prestito da 6,3 miliardi, Exor (+3,2%) e Buzzi (+3,2%) in scia al Buy di Société Générale. Ben intonate le banche dopo le parole del responsabile della Vigilanza BCE, Andrea Enria su potenziali M&A, mentre chiudono poco mosse le utilities e Telecom Italia (-0,2%).