Mercati – Peggiorano ancora nel finale su timori virus e commercio, Milano chiude a -3,4%

Wall Street perde terreno rispetto all’apertura e trascina in basso anche le borse del Vecchio Continente, in scia all’accelerazione della pandemia e alla possibilità di nuove tensioni commerciali che rischiano di compromettere la ripresa economica.

A Piazza Affari il Ftse Mib termina in ribasso del 3,4% a 19.162 punti, mediamente in linea con il Cac 40 di Parigi (-2,9%), l’Ibex 35 di Madrid (-3,2%), il Ftse 100 di Londra (-3,1%) e il Dax di Francoforte (-3,4%). Oltreoceano, perdite consistenti anche per Dow Jones (-3,1%), S&P500 (-3,1%) e Nasdaq (-2,8%).

Gli operatori osservano con timore i numeri sui contagi a Tokyo, in Germania e nel Sud America, ma anche in alcuni Stati Usa come Florida, Arizona e Texas. Preoccupa anche una nuova possibile escalation di tensioni commerciali tra Usa ed Europa, con la Casa Bianca pronta ad imporre sanzioni per 3,1 miliardi di dollari sulle esportazioni di alcuni prodotti da Francia, Spagna, Germania e Regno Unito. L’UE, invece, discute su eventuali limitazioni ai viaggiatori americani nel momento in cui verranno riaperte le frontiere tra continenti.

Ad appesantire il clima sono giunte poi le nuove stime del Fondo Monetario Internazionale, che ha tagliato la previsione sul Pil mondiale di quest’anno da -3% a -4,9% e quella per il 2021 da +5,8% a +5,4%, segnalando una recessione più profonda e un recupero più lento rispetto a quanto previsto due mesi fa. Per l’Italia, ultima in classifica, il Fondo stima una contrazione del 12,8% nel 2020 (-9,1% ad aprile) e un +6,3% nel 2021 (+4,8% in precedenza).

Dall’agenda macroeconomica si segnala il dato positivo sull’indice Ifo tedesco (86,2 punti), che non è bastato però a sostenere i listini.

Sul Forex, l’euro/dollaro si deprezza a 1,126 mentre il cambio tra biglietto verde e yen risale a 106,9.

Tra le materie prime crollano le quotazioni del greggio con il Brent (-6%) a 42,1 dollari e il Wti (-6,3%) a 39,9 dollari, in scia alla recessione più grave delle attese e all’aumento delle scorte statunitensi emerso dai dati settimanali dell’Energy Information Administration.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riporta a 170 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,26%.

Tornando a Piazza Affari, le vendite investono tutte le big cap e in particolare Tenaris (-6,2%), Exor (-6,2%) e Cnh (-5,8%) mentre limitano i danni le utilities, soprattutto Italgas (-0,8%).