Obbligazioni – Per il Fmi una crisi come nessun’altra

Principali listini europei ancora in rosso, con il Ftse Mib che cede l’1,7 per cento, appesantiti dai timori per l’accelerazione della pandemia di coronavirus in alcune regioni.

Gli operatori osservano con preoccupazione la risalita dei contagi a Tokyo, in Germania e nel Sud America, ma anche in Florida, in Arizona e in Texas, dove il governatore ha invitato i cittadini a rimanere in casa.

Il virologo Anthony Fauci ha definito l’aumento dei casi come “inquietante” mentre l’amministrazione Trump pensa ad un nuovo round di stimoli fiscali da approvare a luglio.

Focus sull’aggiornamento delle stime sull’economia globale per il 2020 da parte del Fondo Monetario Internazionale.

Il Fondo prevede per il 2020 una crescita globale del –4,9 per cento, 1,9 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni del World Economic Outlook di aprile 2020. “La pandemia COVID-19 – si legge nella nota stampa – ha avuto un impatto più negativo sull’attività nella prima metà del 2020 di quanto previsto, e si prevede che la ripresa sia più graduale di quanto precedentemente stimato”.

Per il 2021 il Fmi prevede una crescita globale del 5,4 per cento. Nel complesso, ciò lascerebbe il PIL del 2021 di circa 6½ punti percentuali in meno rispetto alle proiezioni pre-COVID-19 di gennaio 2020. “L’impatto negativo sulle famiglie a basso reddito – si legge nella nota – è particolarmente acuto, mettendo in pericolo i significativi progressi compiuti nella riduzione della povertà estrema nel mondo da gli anni ’90”.

In particolare, per l’Area Euro per il 2020 è prevista una crescita del -10,2%, con Italia e Spagna tra i paesi più colpiti, -12,8% per entrambi. Per il 2021, invece, l’economia dell’Unione dovrebbe crescere del 6%, di poco superiore quella stimata per Roma e Madrid (+6,3% per entrambe).

Sull’obbligazionario, intanto, Btp ancora sostanzialmente stabili con il decennale che rende l’1,29% (invariato) separato da uno spread verso Bund in lieve calo a 168 punti (-1bp).

Oltreoceano il tasso del T-Bond fermo allo 0,72%, mentre sul forex il cambio euro/dollaro oscilla poco sotto quota 1,13.